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Caso Almasri, Meloni: da Lo Voi atto voluto, indagarmi è danno alla nazione
Ascolta la versione audio dell’articolo6′ di lettura«A chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’evento La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano, rispondendo a una domanda sull’atto inviato a lei e alcuni ministri sul caso Almasri dalla Procura di Roma. «L’atto era chiaramente un atto voluto – ha rimarcato -, tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid».Meloni: indagarmi danno a nazione, non intendo mollare di un millimetro«Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all’estero non è la stessa cosa. Quello che sta cadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti» ha aggiunto la premier. E ancora: «Agli italiani dico: finché ci siete voi ci sono anche io. Non intendo mollare di un millimetro, finché gli italiani sono con me».Loading…«Alcuni giudici vogliono governare, ma così sistema crolla»Non basta. «Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che però vogliono decidere la politica industriale, vogliono decidere la politica ambientale, vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere se e come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e per cosa no. In pratica vogliono governare loro» ha aggiunto Meloni, che ha sottolineato come ci sia «un problema» perché «sè io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se loro sbagliano nessuno può fare o dire niente. Nessun potere al mondo in uno stato democratico funziona così, i contrappesi servono a questo e la magistratura svolge un ruolo fondamentale nella nostra democrazia. È una colonna portante della nostra Repubblica, solo che nessun edificio regge su una colonna sola. Quando un potere dello Stato pensa di poter fare a meno degli altri, il sistema crolla, non può tenere».Continua insomma lo scontro muscolare tra maggioranza e opposizione sul caso Almasri. Un caso che blocca anche Parlamento. I lavori delle aule, su decisione delle conferenze dei capigruppo, sono sospesi fino alla prossima settimana in attesa che il governo faccia sapere se e con chi intenda riferire sulla questione. Il tutto dopo che è stata la stessa premier ad annunciare via social di essere indagata per favoreggiamento e peculato insieme a Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, per la gestione del caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato e poi rilasciato e riportato in Libia con aereo di Stato dei servizi. Una notifica arriva dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi dopo un esposto presentato dall’avvocato Luigi Li Gotti.Tajani: Lo Voi non ha fatto l’interesse dell’Italia «Questa scelta secondo me non fa l’interesse dell’Italia». Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’atto inviato dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi alla premier Giorgia Meloni e altri componenti del governo sul caso Almasri. «Il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati del tribunale ministri. Non è un atto dovuto – ha aggiunto Tajani a margine di una conferenza stampa di FI sulla sanità -, quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al governo con un governo di sinistra e che fa parte dello schieramento di opposizione. A pensar male si fa sempre bene. Un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia». LEGGI TUTTO
Elezioni comunali Genova, tra i candidati sindaco Pd anche Silvia Salis: chi è
Èl’ex campionessa italiana di lancio del martello e attuale vicepresidente vicaria del Coni, la candidata sindaca del Pd a Genova. Sposata dal 2020 col regista Fausto Brizzi, madre di un bimbo di due anni, ha sempre dedicato la sua vita allo sport
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Silvia Salis, 39enne genovese e vicepresidente vicario del Coni. L’ex atleta olimpionica potrebbe essere l’asso nella manica del Pd di Genova. Il suo profilo civico e il legame con la città potrebbero rappresentare una carta importante per la coalizione.
da Instagram
La sua carriera nello sport
Silvia Salis, nata a Genova nel 1985, ha costruito una carriera sportiva di rilievo nel lancio del martello, partecipando alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012. Campionessa nazionale per dieci volte, ha raggiunto un record personale di 71,93 metri nel 2011. Dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha intrapreso un percorso nella gestione sportiva. Nel 2017 è entrata a far parte del Consiglio Nazionale del Coni, fino a diventare nel 2021 vicepresidente vicaria, prima donna a ricoprire questo ruolo.La vita privata
Nel novembre 2020, ha sposato il regista Fausto Brizzi. Il 10 ottobre 2023 è nato il loro primo figlio, Eugenio. Stesso nome del padre di Silvia, scomparso l’altro ieri. Oggi, nella giornata in cui il suo nome è entrato di prepotenza nelle cronache politiche genovesi, si sono celebrati i funerali.Silvia Salis con il padre Eugenio – Instagram
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“Santino mi disse che Serena Mollicone dalla caserma non era più uscita”: la testimonianza chiave sul delitto di Arce
Nel corso del processo d’appello per l’omicidio di Serena Mollicone, è stato ascoltato Marco Malnati, amico del brigadiere Tuzi. Per la prima volta, Malnati ha testimoniato in tribunale.La testimonianza chiave nel caso Mollicone – Nanopress.itLa testimonianza dell’amico di Santino Tuzi, morto suicida nel 2008, potrebbe dare una svolta al caso della 18enne scomparsa il 1° giugno del 2001 e ritrovata senza vita, due giorni dopo, nel bosco dell’Anitrella.La testimonianza chiave nel caso MolliconeA 23 anni dall’omicidio di Serena Mollicone sono ancora tante le ombre e i misteri che tuttora aleggiano su uno dei casi di cronaca nera più seguiti degli ultimi anni. Questa mattina, nel corso dell’udienza del processo d’appello, è stato ascoltato Marco Malnati, amico di Santino Tuzi, il brigadiere che la mattina della scomparsa di Serena Mollicone era in servizio nella caserma di Arce.Marco Malnati, che ha testimoniato per la prima volta in tribunale, ha rivelato: «Santino Tuzi mi disse di aver visto entrare Serena in caserma quella mattina e di non averla più vista uscire». Una testimonianza cruciale quella di Malnati, che potrebbe dare una svolta al caso.Malnati ha riferito anche che la confidenza gli sarebbe stata fatta tra il 2007 e il 2008 mentre era in un bar che frequentava spesso insieme al brigadiere. Quando gli è stato chiesto come mai non avesse fatto questa rivelazione prima, il testimone ha riferito di non averlo fatto per paura. «Prima non avevo parlato per paura, ma adesso se mi devono ammazzare, lo facessero pure». Il brigadiere Santino Tuzi fu trovato morto l’11 aprile 2008, nella sua auto, con accanto la pistola di ordinanza. L’omicidio di Serena MolliconeSerena Mollicone scomparve la mattina del primo giugno del 2001. Il suo corpo fu ritrovato, due giorni dopo, in un bosco dell’Anitrella, nel comune di Monte San Biagio. La ragazza aveva mani e piedi legati e sul capo una busta di plastica. Secondo quanto riferito lo scorso dicembre dalla consulente della Procura, Cristina Cattaneo, l’agonia di Serena Mollicone è durata da una a dieci ore. Se fosse stata soccorsa, avrebbe potuto salvarsi. Secondo la consulente, la ferita sullo zigomo era compatibile con il buco trovato nella porta della caserma dei carabinieri di Arce. L’omicidio di Serena Mollicone – Nanopress.itLa mattina della scomparsa, dopo una visita medica, Serena era stata nella caserma di Arce dove avrebbe avuto una violenta discussione con Marco Mottola, figlio dell’allora comandante dei carabinieri. La ragazza sarebbe stata scaraventata contro la porta. A ucciderla non fu il colpo, bensì la mancanza di ossigeno. Il padre e la madre di Marco lo avrebbero poi aiutato a occultare il corpo di Serena. Nel processo di primo grado, la famiglia Mottola è stata assolta da tutte le accuse. LEGGI TUTTO
Burkina Faso, golpe militare. In arresto il presidente
Anche il Burkina Faso, come la Guinea e il Mali, è finito nella mani dei militari. Nel poverissimo Paese dell’Africa occidentale, schiacciato da quasi un decennio di brutalità jihadista, forze armate ribelli hanno destituito il presidente Roch Marc Christian Kaboré e dissolto il Parlamento. Accusando le autorità di aver fallito contro l’Isis e al Qaida, che hanno ucciso migliaia di persone e costretto un milione e mezzo a fuggire dalle proprie case. La crisi, scoppiata con episodi di ammutinamento in varie caserme e manifestazioni anti-governative in cui è stato dato alle fiamme il quartier generale del partito di Kaborè, è degenerata nello spazio di 24 ore con la notizia dell’arresto del presidente. Il capo dello Stato, insieme con il leader del Parlamento e alcuni ministri, sono stati condotti in una caserma della capitale Ouagadougou, hanno poi confermato diverse fonti di sicurezza, mentre nei pressi della residenza di Kaborè sono stati visti tre veicoli militari crivellati di proiettili e tracce di sangue. E decine di militari incappucciati si sono appostati davanti alla sede della tv pubblica. Nel caos è apparso un tweet del presidente che invitava «coloro che hanno imbracciato le armi a riporle». Impossibile però sapere se l’avesse scritto di suo pugno, mentre il partito denunciava persino un «tentativo di ucciderlo». In serata i golpisti hanno fatto chiarezza, annunciato in tv di aver preso il potere e di aver chiuso le frontiere. Con la promessa di rito di un «ritorno all’ordine costituzionale in un tempo ragionevole». LEGGI TUTTO
Meloni: «Avanti con premierato, autonomia, giustizia. I centri in Albania funzioneranno»
Open Arms: Salvini: vado in tribunale a testa alta, difendere confini non è reato«Venerdì, l’ultimo prima del Santo Natale, sarò anche a nome vostro al processo a Palermo per il processo Open Arms, vado in Tribunale a testa alta, con orgoglio, perché difendere le leggi, i confini e l’onore di un Paese finché campo per me non potrà mai essere reato». Lo ha detto Matteo Salvini, ospite di Atreju.Codice strada: Salvini a Vasco Rossi: si confronti con chi ha perso figli per colpa di chi guida drogato«Ho visto che Vasco Rossi ha polemizzato, io sono stato a tanti concerti a Milano e a Roma di Vasco Rossi, mi piace molto come cantante, ma è contrariato perché dice che se uno usa alcune droghe e poi si mette al volante rischia qualcosa, ebbene, io invito Vasco Rossi non a confrontarsi con la politica, col ministro Salvini, ma farsi due chiacchiere con quei troppi genitori che hanno perso troppi figli per colpa di chi si è messo alla guida avendo utilizzato delle droghe». Lo dice Matteo Salvini, ospite in collegamento di Atreju. «Non si scherza e non si fa polemica – sottolinea – . Quando c’è in ballo la vita dei ragazzi. Questo è un governo che ha le idee chiare, siamo liberali, siamo libertari, ognuno ha la sua vita, fa quello che vuole, ma la droga è morte, ogni tipo di droga è sempre comunque morte e lo Stato spacciatore con noi al governo non farà mai strada. Andiamo avanti fino al 2027 prenotandoci per il 2032 col passaggio attraverso gli elettori». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in collegamento con la festa di Atreju.Ue: Morawiecki, rendiamo di nuovo grande l’Europa, servono persone come Meloni«Oggi abbiamo bisogno di persone forti che ci guidino come Giorgia Meloni». Lo ha detto l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki dal palco di Atreju, dopo aver aperto il suo intervento in italiano citando la Divina Commedia. «E’ tempo per noi di iniziare un nuovo viaggio, è tempo di riscoprire la grandezza europea – ha affermato – L’Europa è il cuore del mondo. Let’s Make Europe Great Again», ha rimarcato, evocandolo slogan di Donald Trump, “Make America Great Again”.Migranti: Schlein, Meloni spieghi ad Atreju gli 800mln sperperati in Albania, ci metta faccia«Giorgia Meloni, che oggi parla ad Atreju del favoloso mondo di Ameloni dove va tutto alla grande, spieghi agli italiani come mai il suo governo ha sperperato 800 milioni di euro di soldi pubblici in Albania per una prigione vuota. Costruita per deportare persone in Albania violandone i diritti, che poi hanno dovuto riportare in Italia. Uno spreco enorme, inutile, cinico. Di risorse economiche e umane, perché il personale, che meglio potrebbe essere impiegato in Italia, è invece trattenuto lì a fare la guardia al vuoto». Lo dichiara la segretaria del Pd, Elly Schlein. «In un momento in cui famiglie e imprese in Italia faticano ad arrivare a fine mese, è inaccettabile che risorse così ingenti vengano sottratte alla sanità pubblica, alla scuola per questa bieca propaganda sulla pelle dei più fragili. La Presidente del Consiglio chiarisca subito dove sono finiti questi soldi e perché non siano stati destinati a sostenere chi oggi, in Italia, ha più bisogno. Ci metta la faccia, gli italiani meritano una risposta», incalza la leader dem.Loading… LEGGI TUTTO
Caso Almasri, Meloni: da Lo Voi atto voluto, indagarmi è danno alla nazione
Ascolta la versione audio dell’articolo6′ di lettura«A chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’evento La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano, rispondendo a una domanda sull’atto inviato a lei e alcuni ministri sul caso Almasri dalla Procura di Roma. «L’atto era chiaramente un atto voluto – ha rimarcato -, tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid».Meloni: indagarmi danno a nazione, non intendo mollare di un millimetro«Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all’estero non è la stessa cosa. Quello che sta cadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti» ha aggiunto la premier. E ancora: «Agli italiani dico: finché ci siete voi ci sono anche io. Non intendo mollare di un millimetro, finché gli italiani sono con me».Loading…«Alcuni giudici vogliono governare, ma così sistema crolla»Non basta. «Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che però vogliono decidere la politica industriale, vogliono decidere la politica ambientale, vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere se e come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e per cosa no. In pratica vogliono governare loro» ha aggiunto Meloni, che ha sottolineato come ci sia «un problema» perché «sè io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se loro sbagliano nessuno può fare o dire niente. Nessun potere al mondo in uno stato democratico funziona così, i contrappesi servono a questo e la magistratura svolge un ruolo fondamentale nella nostra democrazia. È una colonna portante della nostra Repubblica, solo che nessun edificio regge su una colonna sola. Quando un potere dello Stato pensa di poter fare a meno degli altri, il sistema crolla, non può tenere».Continua insomma lo scontro muscolare tra maggioranza e opposizione sul caso Almasri. Un caso che blocca anche Parlamento. I lavori delle aule, su decisione delle conferenze dei capigruppo, sono sospesi fino alla prossima settimana in attesa che il governo faccia sapere se e con chi intenda riferire sulla questione. Il tutto dopo che è stata la stessa premier ad annunciare via social di essere indagata per favoreggiamento e peculato insieme a Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, per la gestione del caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato e poi rilasciato e riportato in Libia con aereo di Stato dei servizi. Una notifica arriva dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi dopo un esposto presentato dall’avvocato Luigi Li Gotti.Tajani: Lo Voi non ha fatto l’interesse dell’Italia «Questa scelta secondo me non fa l’interesse dell’Italia». Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’atto inviato dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi alla premier Giorgia Meloni e altri componenti del governo sul caso Almasri. «Il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati del tribunale ministri. Non è un atto dovuto – ha aggiunto Tajani a margine di una conferenza stampa di FI sulla sanità -, quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al governo con un governo di sinistra e che fa parte dello schieramento di opposizione. A pensar male si fa sempre bene. Un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia». LEGGI TUTTO
Elezioni comunali Genova, tra i candidati sindaco Pd anche Silvia Salis: chi è
Èl’ex campionessa italiana di lancio del martello e attuale vicepresidente vicaria del Coni, la candidata sindaca del Pd a Genova. Sposata dal 2020 col regista Fausto Brizzi, madre di un bimbo di due anni, ha sempre dedicato la sua vita allo sport
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Silvia Salis, 39enne genovese e vicepresidente vicario del Coni. L’ex atleta olimpionica potrebbe essere l’asso nella manica del Pd di Genova. Il suo profilo civico e il legame con la città potrebbero rappresentare una carta importante per la coalizione.
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La sua carriera nello sport
Silvia Salis, nata a Genova nel 1985, ha costruito una carriera sportiva di rilievo nel lancio del martello, partecipando alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012. Campionessa nazionale per dieci volte, ha raggiunto un record personale di 71,93 metri nel 2011. Dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha intrapreso un percorso nella gestione sportiva. Nel 2017 è entrata a far parte del Consiglio Nazionale del Coni, fino a diventare nel 2021 vicepresidente vicaria, prima donna a ricoprire questo ruolo.La vita privata
Nel novembre 2020, ha sposato il regista Fausto Brizzi. Il 10 ottobre 2023 è nato il loro primo figlio, Eugenio. Stesso nome del padre di Silvia, scomparso l’altro ieri. Oggi, nella giornata in cui il suo nome è entrato di prepotenza nelle cronache politiche genovesi, si sono celebrati i funerali.Silvia Salis con il padre Eugenio – Instagram
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