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Camera, arriva la mozione contro Nordio. Azione si smarca dall’opposizione: usciremo dall’aula
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLe divisioni nella maggioranza in politica estera ricompattano in qualche modo le opposizioni dopo il complesso tornante delle risoluzioni sul Consiglio Ue della scorsa settimana. Restano sullo sfondo gli strascichi del caso Ventotene con i pentastellati che hanno accusato i Dem di prestarsi al gioco di Meloni ma si prova ad andare avanti.Azione: usciremo dall’Aula per mozione sfiducia NordioIntanto, un primo banco di prova e di compattezza per le opposizioni ci sarà nel voto di mercoledì prossimo quando la Camera si esprimerà sulla mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione ad eccezione di Azione che fa sapere che uscirà dall’Aula. «Abbiamo criticato duramente l’operato di Nordio – spiega il capogruppo Matteo Richetti – con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè». Di qui la scelta di non partecipare. E il partito di Calenda si smarca anche annunciando che mercoledì presenterà una propria mozione sul sostegno militare in Ucraina e sull’incremento della spesa per la difesa europeaLoading…Opposizione all’attaccoIl centrosinistra però va all’attacco all’unisono sulla vicenda dei centri per migranti in Albania sui quali chiede un passaggio parlamentare. Nel centrodestra «ormai siamo alla guerriglia quotidiana», accusa la segreteria Dem Elly Schlein che nei giorni scorsi non ha esitato a evocare una crisi.M5s verso la manifestazione del 5 aprile«Litigano alla ricerca di una linea comune in politica estera che non trovano» ma intanto si allineano nel fregare gli italiani con «tagli e tasse», accusa Giuseppe Conte. Certo, i pentastellati, che preparano la piazza del 5 aprile, restano concentrati anche sulla questione del riarmo e sono pronti a incalzare il governo su questo fronte con nuove iniziative. Ma, dopo le freddezze reciproche, il disgelo sembra poter partire, ad esempio, dalle questioni economiche sulle quali sia i Dem che M5s insistono. LEGGI TUTTO
Conto corrente, recesso unilaterale solo se la banca spiega il perchè
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSoluzione in vista – dopo un tentativo andato a vuoto la scorsa legislatura – per chi si ritrova senza un conto corrente in seguito alla sua chiusura disposta in modo unilaterale dal proprio istituto di credito (nonostante il saldo attivo), e senza la possibilità di aprire un nuovo conto presso altre banche a causa del loro rifiuto causato da segnalazioni interbancarie. Il problema riguarda moltissimi italiani e per questo è «indispensabile» approvare una normativa sul tema, «per un motivo semplicissimo: quello di garantire ai cittadini italiani di avere un conto corrente bancario, ad esempio un conto corrente dove far transitare il proprio stipendio».Diritto soggettivo da tutelare«Stiamo parlando di un diritto soggettivo che deve essere tutelato», spiega Guerino Testa (FdI), relatore delle due proposte di legge in materia all’attenzione in prima lettura della commissione Finanze della Camera. «In qualità di relatore – aggiunge – ho ritenuto opportuno unificare i due testi per metterli al voto» in tempi stretti.Loading…Per le banche «sostanzialmente diventerà più difficile recedere dal contratto di conto corrente in caso di saldi attivi. se non per motivi gravi e documentati», e gli istituti dovranno «innanzitutto documentare il perché la banca recede dal contratto con il proprio correntista» anche in presenza di somme depositate sul C/c, «ovviamente sempre se non ricorrono fatti gravi, come ad esempioil finanziamento al terrorismo».Probabile calendarizzazione il 24-25 febbraioLa riforma, che «sarà calendarizzata per il 24-25 febbraio a meno di slittamenti», risponde ai problemi già sollevati nella passata legislatura. Le criticità riguardano in particolare «l’ipotetico finanziamento al terrorismo e l’antiriciclaggio», ma, conclude Testa, «al netto di queste fattispecie riteniamo che l’italiano possa avere un conto corrente presso istituto bancario dove non ci sia esigenza di chiedere il carnet degli assegni né tanto meno da fare l’accesso al credito né tantomeno avere carte di credito, ma avere anche soltanto una prepagata, e quindi poterla utilizzare in relazione alla propria giacenza». LEGGI TUTTO
Caso Almasri, mozione di sfiducia contro il ministro Nordio dai partiti di opposizione
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«In merito alla gravissima vicenda della liberazione e del rimpatrio con volo di Stato del torturatore libico Almasri, i partiti di opposizione – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva e Più Europa – presenteranno in Parlamento una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia del governo Meloni, Carlo Nordio». Lo si legge in una nota. Intervenendo in Parlamento, la scorsa settimana, il Guardasigilli ha puntato il dito contro la Corte penale internazionale e più di un esponente del governo, a partire dalla stessa Meloni, avevano adombrato l’ipotesi di una regia per un ordine di arresto diramato solo nel momento in cui il generale libico era arrivato in Italia dalla Germania.Cpi apre fascicolo sul ruolo dell’ItaliaPochi giorni dopo aver spiccato un mandato d’arresto internazionale nei confronti del carceriere libico, la Cpi ha deciso di chiedere a Roma spiegazioni formali sui motivi che hanno portato le autorità a ignorare la richiesta di consegna, violando gli obblighi di cooperazione. Niente realisticamente all’orizzonte nei riguardi della premier Giorgia Meloni e dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, a dispetto del ricorso presentato da un rifugiato sudanese vittima delle torture di Almasri.Loading…«Non faccio il passacarte, atto era nullo»«Il ministro non è un passacarte: è un organo politico che deve meditare sul contenuto delle richieste in funzione di qualche contatto con altri ministeri e altri organi dello Stato. Ho il potere e dovere di interloquire con altri organi dello Stato ove se ne presentasse la necessità, e questa necessità c’era eccome». È stato, questo, unp degli argomenti portati da Nordio nel ricostruire l’accaduto dinanzi a deputati e senatori. Per il ministro in sostanza l’atto della Corte penale internazionale «era nullo» perché «in lingua inglese e con allegati arabo». LEGGI TUTTO
Colpo di calore, 26enne salva grazie a un trapianto di fegato
La ragazza è stata soccorsa da alcuni parenti, che l’hanno trovata priva di sensi sotto un albero. In ospedale le è stata riscontrata una temperatura corporea di 41 gradi, il che ha reso necessario il trapianto di fegato.Colpo di calore, 26enne salva grazie a un trapianto di fegato – Nanopress.itL’intervento è stato effettuato all’ospedale Le Molinette di Torino. Poco dopo l’ingresso in ospedale, la paziente è stata portata in sala operatoria per essere sottoposta a un trapianto di fegato di elevata complessità chirurgica, eseguito con successo e durato otto ore.Colpo di calore, 26enne salva grazie a un trapianto di fegatoUna giovane di 26 anni, residente nella zona di Alba (Cuneo), è stata salvata grazie a un trapianto di fegato d’urgenza presso l’ospedale Le Molinette di Torino. La ragazza è stata colta da malore vicino alla sua casa di campagna durante una mattina di sole rovente. Trovata incosciente dai familiari sotto un albero, è stata portata d’urgenza all’ospedale di Verduno, dove le hanno riscontrato una temperatura interna di 41 gradi. Nonostante le funzioni vitali siano state stabilizzate, si è presentata un’insufficienza epatica fulminante, che ha reso necessario il trapianto di fegato. Dopo un consulto con i medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, la paziente è stata trasferita nel nosocomio del capoluogo piemontese. Poco dopo l’ingresso in ospedale, la paziente è stata portata in sala operatoria per essere sottoposta a un trapianto di fegato di elevata complessità chirurgica, eseguito con successo e durato otto ore.Le sue condizioni stanno migliorando rapidamente, dimostrando l’altissimo livello dei professionisti coinvolti e la collaborazione tra gli ospedali piemontesi. Questo intervento ha permesso di salvare una vita in modo tempestivo e conferma l’eccellenza della macchina organizzativa della Città della Salute di Torino. Un vero miracolo compiuto grazie alla rete di collaborazione tra gli ospedali.Colpo di calore, sintomi e curaIl colpo di calore è una condizione patologica causata da un incremento della temperatura corporea (ipertermia). I sintomi includono: temperatura corporea elevata, oltre i 40°C, che è la caratteristica principale, poi nausea e vomito, arrossamento cutaneo, respirazione accelerata e/o tachicardia, mal di testa, perdita della sudorazione, crampi e debolezza muscolare, oltre a uno stato confusionale. Colpo di calore, come si presenta – Nanopress.itSe accertato il colpo di calore, è necessario chiedere assistenza medica immediata. LEGGI TUTTO
Ci servirebbe una macchina che annusa
Gli odori hanno un ruolo centrale nella nostra percezione del mondo, eppure buona parte del funzionamento dell’olfatto rimane un mistero. Sappiamo che microscopiche strutture (i recettori) nel naso rilevano le sostanze in sospensione nell’aria che respiriamo e inviano un segnale al cervello, che elabora quell’informazione dandoci la consapevolezza di avere appena percepito un odore, ma non comprendiamo ancora perfettamente come. Osmo, una società statunitense con grandi finanziatori come Google, dice di avere fatto importanti progressi per risolvere il mistero insegnando alle macchine a riconoscere gli odori, naturalmente usando sistemi di intelligenza artificiale.Il capo di Osmo è Alex Wiltschko, un neurobiologo originario del Texas che ha fatto fortuna in California lavorando diversi anni a Google, prima che da una delle divisioni di ricerca della società nascesse la sua start-up. Fin da ragazzino Wiltschko era ossessionato dai profumi, al punto da averne una piccola collezione ed essere incuriosito dal modo in cui ciascuno di noi li percepisce, con una certa componente di soggettività. Fu quella curiosità a spingerlo a studiare neurobiologia e a conseguire un dottorato, che però non riuscì a mettere a frutto in ambito accademico, dove non sembrava esserci molto interesse per la biologia dell’olfatto.
Wiltschko lasciò l’università, lavorò in varie società e infine trovò impiego a Google Research, dedicata alla ricerca di prodotti innovativi, dove divenne il responsabile di un gruppo di lavoro che si occupava di “olfatto digitale”. La sua idea, che avrebbe poi continuato a sviluppare con Osmo, era di creare un sistema per mappare gli odori, sviluppando sensori e sistemi informatici per la loro identificazione e in prospettiva per lo sviluppo di nuove molecole. Le applicazioni potrebbero essere molteplici, dalla produzione di profumi alla ricerca di deterrenti più efficaci contro gli insetti, passando per sensori in grado di diagnosticare malattie in base all’odore prodotto dai pazienti.
Per lungo tempo l’olfatto ha ricevuto meno attenzioni rispetto ad altri sensi come la vista e l’udito, forse anche a causa della sua enorme e talvolta sfuggente complessità. I nostri occhi vedono una certa porzione della luce, definibile e misurabile, così come le nostre orecchie percepiscono i suoni con una frequenza compresa in un certo intervallo, anche in questo caso misurabile e analizzabile. Per l’olfatto è tutto più complicato: le sostanze che stimolano la nostra percezione sono potenzialmente miliardi e ciò che rende possibile identificarle, i recettori, sono strutture minuscole con una grande varietà di forme e funzioni. Si stima che siano almeno 400, contro i due tipi di recettori che rendono possibile la visione.
Secondo Wiltschko, l’unico modo per padroneggiare una tale complessità è costruire una mappa, come del resto abbiamo fatto per definire la varietà di colori che possono vedere i nostri occhi o i suoni che possiamo percepire con le orecchie. Le mappe sono una delle invenzioni più efficaci per ridurre la complessità, o per lo meno per costruirne più livelli via via più articolati e dettagliati. La semplificazione che offre una cartina di un quartiere cittadino è ideale per essere gestita con le nostre conoscenze e capacità mentali, ma più una mappa diventa articolata più è difficile navigarla e per questo Osmo lavora con sistemi di intelligenza artificiale in grado di produrre la mappa stessa e di orientarsi al suo interno.
(James Glossop/WPA Pool/Getty Images)
I cartografi degli odori sono partiti da alcuni cataloghi di profumi realizzati negli anni, che descrivono sia la struttura delle molecole che producono determinati odori sia le loro caratteristiche quando vengono inalati: fruttato, legnoso, affumicato e così via. I cataloghi più grandi comprendono migliaia di molecole, ma non è sempre semplice trovare relazioni tra loro in modo da poterli organizzare in una mappa, che per esempio comprenda un’isola di odori che evocano la sensazione del fresco e un’altra dello stantio. Due composti chimici estremamente simili tra loro possono produrre due odori completamente diversi, mentre due molecole con strutture molto diverse tra loro possono produrre odori simili.
Osmo ha quindi fatto allenare un sistema di intelligenza artificiale in modo che da quei cataloghi organizzasse gli odori in una mappa con circa 5mila punti, collegati tra loro su più livelli e da utilizzare per provare a prevedere le caratteristiche di altri odori non compresi nei cataloghi stessi partendo unicamente dalle caratteristiche della loro molecola. Una volta realizzato, il modello è stato messo alla prova confrontando le sue previsioni con le valutazioni di un gruppo di volontari.
A 15 persone sono state proposte alcune centinaia di aromi, con la richiesta di odorarli e di descriverli scegliendo da un elenco di cinquanta parole come “tropicale” e “affumicato”. La percezione degli odori è soggettiva, ma nel complesso nelle valutazioni c’era la prevalenza di determinate parole. Il gruppo di ricerca ha poi confrontato le descrizioni fornite dai volontari con quelle prodotte dal sistema di intelligenza artificiale, che si basavano esclusivamente sull’interpretazione della struttura delle molecole di quegli aromi. Lo studio scientifico in cui è raccontato l’esperimento ha segnalato che l’AI riesce a fare un lavoro di identificazione e mappatura migliore di quello che riesce a fare una persona addestrata per catalogare gli odori.
Il modello sviluppato da Osmo ha ricevuto grandi attenzioni, ma la società è distante da un uso commerciale. Nella percezione degli odori sono coinvolti molti altri fattori legati al funzionamento dei recettori e degli enzimi che intervengono sui composti che inaliamo con l’aria. La grande varietà di recettori implica che ci possano essere interazioni tra loro di tipo diverso a seconda delle sostanze, con esiti che variano da persona a persona. È il motivo per cui alcuni percepiscono come più intensi alcuni profumi, al punto da trovarli fastidiosi rispetto ad altri. Districarsi in queste sfumature è difficile, ma Wiltschko ritiene che la capacità di una AI di navigare e organizzare la complessità possa essere la risposta. Un tipo di risposta molto conveniente.
Le valutazioni variano molto, ma si stima che il mercato dei profumi abbia un valore annuo intorno ai 30 miliardi di dollari. È un settore particolarmente remunerativo soprattutto per i produttori di cosmetici e profumi, con alti ricarichi resi possibili soprattutto dalle collaborazioni delle società che li sviluppano con i grandi marchi di moda. Trovare le giuste combinazioni di aromi sta però diventando sempre più difficile perché si faticano a trovare nuove molecole.
(Justin Sullivan/Getty Images)
Le società che se ne occupano investono ingenti quantità di denaro per sintetizzarne di nuove, ma poche si rivelano poi adatte per essere impiegate in un profumo. Alcune non sono persistenti a sufficienza dopo l’applicazione sulla pelle, altre sono poco stabili o si disgregano troppo facilmente quando sono miscelate con altri composti. Una nuova molecola di sintesi deve essere inoltre testata per verificarne la sicurezza, con regole che variano a seconda dei paesi. Può quindi accadere che un composto che sembrava molto promettente debba essere accantonato dopo anni di sviluppo, rendendo fallimentare l’investimento iniziale.
In futuro i sistemi sviluppati da Osmo, e da altre società che seguono approcci simili, potrebbero essere impiegati per sviluppare velocemente nuove molecole usando le loro articolate mappe degli odori. L’idea è che si possa chiedere al sistema un aroma di cedro maturato al Sole nell’aria salmastra del Mediterraneo d’estate, ottenendo come risposta la formula chimica delle sostanze per realizzarla. In ultima istanza, potrebbe essere il sistema stesso a provvedere alla sua sintesi, uno scenario che per i più scettici è da fantascienza allo stato attuale delle conoscenze e delle tecnologie.
I modelli basati sulle AI potrebbero rivelarsi utili anche per sviluppare nuovi sistemi per l’analisi e la rivelazione degli odori. Macchinari di questo tipo esistono già da tempo, ma di solito sono altamente specializzati nel riconoscere determinate sostanze. I cosiddetti “nasi elettronici” sono impiegati per esempio per rilevare gli inquinanti presenti nell’aria come il diossido di azoto o il monossido di carbonio, o per valutare l’impatto olfattivo di impianti industriali nelle prossimità dei centri abitati. Non esistono però nasi elettronici versatili e con capacità paragonabili a quelle del nostro olfatto, e soprattutto non forniscono descrizioni delle sensazioni che evocano le sostanze odorose.
Oltre ai recettori che abbiamo nel naso, la nostra esperienza con gli aromi è fortemente legata all’attività cerebrale. Il nostro cervello è estremamente abile nell’interpretare i segnali che riceve quando odoriamo qualcosa e alcune persone hanno capacità più spiccate di altre. L’”ipersomia” è una condizione che determina questa capacità e può portare a esiti sorprendenti, come la capacità di distinguere l’odore di una malattia degenerativa, prima che questa diventi evidente in chi ne è affetto. Imitando questa capacità si potrebbero quindi realizzare nasi elettronici per aiutare i medici nella diagnosi precoce di alcune malattie, intervenendo con le terapie prima ancora della comparsa di alcuni sintomi.
Un naso elettronico basato sull’intelligenza artificiale come quello cui sta lavorando Osmo potrebbe rivelarsi utile anche per un altro tipo di prevenzione. Ogni anno in tutto il mondo ci sono circa 250 milioni di casi di malaria trasmessa dalle zanzare, con oltre 600mila morti annue per la malattia. Intervenire sulle popolazioni di zanzare e sui metodi per prevenire il loro morso è essenziale per ridurre i contagi e di conseguenza i decessi, ma fare prevenzione è costoso e richiede grandi sforzi organizzativi, non sempre praticabili nelle aree più povere del mondo. Un migliore repellente contro le zanzare potrebbe fare la differenza.
Reti per ridurre il rischio di contagi da malaria dovuti alle zanzare in una capanna in Cambogia nel 2010 (Paula Bronstein/Getty Images)
Per questo la Bill & Melinda Gates Foundation, che finanzia da anni progetti per contrastare la diffusione della malaria, ha investito 3,5 milioni di dollari in Osmo scommettendo sulle capacità dei suoi sistemi per sviluppare in futuro repellenti di nuova generazione contro le zanzare. Questi insetti trovano le loro prede, per lo più gli esseri umani, grazie a recettori estremamente sensibili all’anidride carbonica e ad altre sostanze volatili che produciamo con la traspirazione.
I repellenti le mascherano in modo da risultare meno appetibili alle zanzare, ma contengono sostanze da utilizzare con cautela e c’è il sospetto che generazione dopo generazione le zanzare abbiano iniziato ad adattarsi e a non trovarle più repellenti come un tempo. Conoscendo il funzionamento dei recettori delle zanzare, i sistemi di Osmo e quelli sviluppati da altre società potrebbero essere impiegati per sviluppare sostanze per eluderli e che al tempo stesso richiedano meno precauzioni per il loro utilizzo rispetto ai repellenti attuali.
Wiltschko aveva iniziato a lavorare con i sistemi di intelligenza artificiale ben prima che iniziasse l’euforia degli ultimi anni, spinta soprattutto dai successi di ChatGPT di OpenAI. Il maggiore interesse verso queste tecnologie ha comunque favorito gli investimenti anche nel settore in cui è attiva Osmo, che dovrà quindi confrontarsi con altre aziende e start-up interessate a risolvere il mistero dell’olfatto, o almeno a provarci. LEGGI TUTTOCamera, arriva la mozione contro Nordio. Azione si smarca dall’opposizione: usciremo dall’aula
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLe divisioni nella maggioranza in politica estera ricompattano in qualche modo le opposizioni dopo il complesso tornante delle risoluzioni sul Consiglio Ue della scorsa settimana. Restano sullo sfondo gli strascichi del caso Ventotene con i pentastellati che hanno accusato i Dem di prestarsi al gioco di Meloni ma si prova ad andare avanti.Azione: usciremo dall’Aula per mozione sfiducia NordioIntanto, un primo banco di prova e di compattezza per le opposizioni ci sarà nel voto di mercoledì prossimo quando la Camera si esprimerà sulla mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione ad eccezione di Azione che fa sapere che uscirà dall’Aula. «Abbiamo criticato duramente l’operato di Nordio – spiega il capogruppo Matteo Richetti – con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè». Di qui la scelta di non partecipare. E il partito di Calenda si smarca anche annunciando che mercoledì presenterà una propria mozione sul sostegno militare in Ucraina e sull’incremento della spesa per la difesa europeaLoading…Opposizione all’attaccoIl centrosinistra però va all’attacco all’unisono sulla vicenda dei centri per migranti in Albania sui quali chiede un passaggio parlamentare. Nel centrodestra «ormai siamo alla guerriglia quotidiana», accusa la segreteria Dem Elly Schlein che nei giorni scorsi non ha esitato a evocare una crisi.M5s verso la manifestazione del 5 aprile«Litigano alla ricerca di una linea comune in politica estera che non trovano» ma intanto si allineano nel fregare gli italiani con «tagli e tasse», accusa Giuseppe Conte. Certo, i pentastellati, che preparano la piazza del 5 aprile, restano concentrati anche sulla questione del riarmo e sono pronti a incalzare il governo su questo fronte con nuove iniziative. Ma, dopo le freddezze reciproche, il disgelo sembra poter partire, ad esempio, dalle questioni economiche sulle quali sia i Dem che M5s insistono. LEGGI TUTTO
Conto corrente, recesso unilaterale solo se la banca spiega il perchè
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSoluzione in vista – dopo un tentativo andato a vuoto la scorsa legislatura – per chi si ritrova senza un conto corrente in seguito alla sua chiusura disposta in modo unilaterale dal proprio istituto di credito (nonostante il saldo attivo), e senza la possibilità di aprire un nuovo conto presso altre banche a causa del loro rifiuto causato da segnalazioni interbancarie. Il problema riguarda moltissimi italiani e per questo è «indispensabile» approvare una normativa sul tema, «per un motivo semplicissimo: quello di garantire ai cittadini italiani di avere un conto corrente bancario, ad esempio un conto corrente dove far transitare il proprio stipendio».Diritto soggettivo da tutelare«Stiamo parlando di un diritto soggettivo che deve essere tutelato», spiega Guerino Testa (FdI), relatore delle due proposte di legge in materia all’attenzione in prima lettura della commissione Finanze della Camera. «In qualità di relatore – aggiunge – ho ritenuto opportuno unificare i due testi per metterli al voto» in tempi stretti.Loading…Per le banche «sostanzialmente diventerà più difficile recedere dal contratto di conto corrente in caso di saldi attivi. se non per motivi gravi e documentati», e gli istituti dovranno «innanzitutto documentare il perché la banca recede dal contratto con il proprio correntista» anche in presenza di somme depositate sul C/c, «ovviamente sempre se non ricorrono fatti gravi, come ad esempioil finanziamento al terrorismo».Probabile calendarizzazione il 24-25 febbraioLa riforma, che «sarà calendarizzata per il 24-25 febbraio a meno di slittamenti», risponde ai problemi già sollevati nella passata legislatura. Le criticità riguardano in particolare «l’ipotetico finanziamento al terrorismo e l’antiriciclaggio», ma, conclude Testa, «al netto di queste fattispecie riteniamo che l’italiano possa avere un conto corrente presso istituto bancario dove non ci sia esigenza di chiedere il carnet degli assegni né tanto meno da fare l’accesso al credito né tantomeno avere carte di credito, ma avere anche soltanto una prepagata, e quindi poterla utilizzare in relazione alla propria giacenza». LEGGI TUTTO
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