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Governo: perché Salvini vuole tornare al Viminale, anche se per ora resta al Mit
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaMatteo Salvini, acclamato segretario della Lega per la terza volta, vuole tornare al Viminale. Lì lo reclamano militanti e vertici del Carroccio. E lui stesso non si è tirato indietro quando domenica dal palco di Firenze il vicepremier si è detto “a disposizione” per un eventuale ritorno. E’ ormai caduto lo stigma dell’accusa di sequestro di persona grazie all’assoluzione al processo Open Arms di Palermo. L’aspirazione è legittima. Ma implicherebbe che l’attuale titolare del ministero, Matteo Piantedosi, facesse un passo indietro. Cosa che, almeno al momento, non sembra intenzionato a fare, forte anche del sostegno di FdI e Forza Italia che ne difendono l’operato.Le motivazioni di SalviniDa tempo Salvini è convinto che solo da ministro dell’Interno potrà rilanciare le percentuali della Lega e sperare così nell’altro obiettivo, inscritto nel nome del partito: Lega primo partito della coalizione e Salvini premier. Con un solo altro tentativo a disposizione, quello delle prossime elezioni. Perchè questo mandato, ha fatto intendere, sarà l’ultimo: «Al prossimo congresso sarò qui da delegato, e qui in sala c’è chi sarà il prossimo segretario, anche se non so chi» ha dichiarato infatti Salvini che alle assise previste nel 2029 dunque non correrà da segretario.Loading…La retromarcia della LegaMa tra gli alleati di governo, la proposta viene vista come un rimpasto ad personam né necessario né voluto. Salvini al Viminale? «Io ho grande considerazione del ministro Piantedosi, sta lavorando benissimo» dichiara gelido il ministro degli Esteri Antonio Tajani al margine del Consiglio Ue Commercio. E la stessa premier ha sempre fatto capire di non gradire nessun rimpasto. Davanti al muro degli alleati e al silenzio di Meloni, la cautela diventa d’obbligo e dalla Lega spiegano che se, da un lato, «il desiderio del partito è chiaro», «Salvini non intende fare forzature o accelerazioni», è «totalmente immerso nel suo lavoro al Mit» con un approccio sempre costruttivo a beneficio della maggioranza». Conclusione: il partito «non pone e non porrà problemi a Giorgia Meloni». Per ora Salvini resta al Ministero delle Infrastrutture.La telefonata con PiantedosiEd è probabilmente per disinnescare eventuali tensioni che lo stesso Salvini sente il ministro dell’Interno, Matteo Piantendosi (suo capo di gabinetto quando il leader della Lega era il titolare del Viminale ai tempi del governo Conte I) come riferiscono fonti della Lega, assicurando che «tra i due c’è stima, amicizia e sintonia. Il feeling umano, professionale e politico non verrà mai meno e non è in discussione». E Salvini, ospite di ’Cinque minuti’ su Raiuno, frena ancora: «Io ritengo che Piantedosi, oltre a essere un leale servitore dello Stato, sia anche un ottimo ministro. Noi le risposte le diamo anche approvando il decreto sicurezza».Per la vulgata leghista, in caso di rimpasto, Piantedosi potrebbe lasciare il ministero dell’Interno e correre per la presidenza della Campania alle prossime regionali. Una prospettiva che, però, il titolare del Viminale sembra non considerare affatto. Almeno per ora: «Io fuori dal ministero ambirei solo ad un ruolo all’Avellino Calcio, è l’unica passione che coltivo al di fuori del Viminale», risponde LEGGI TUTTO
Malan (FdI):” In Italia Netanyahu rischia arresto”
Malan (FdI):’ In Italia Netanyahu rischia arresto’ | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Click day 2025, nulla osta per il 10% delle quote
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaA tre mesi dai click day di febbraio in cui datori di lavoro e famiglie hanno presentato le richieste per l’ingresso di lavoratori extraeuropei nel 2025, i nulla osta rilasciati dagli sportelli unici dell’immigrazione delle prefetture sono il 10% dei posti ammessi per quest’anno.I nulla ostaDai dati del ministero dell’Interno, forniti al Sole 24 Ore del Lunedì, emerge che i nulla osta rilasciati sono 11.214 per i lavoratori stagionali (su una quota di 110mila posti), 4.877 per i lavoratori subordinati, 3.631 per colf e badanti in quota (su 9.500 posti) e 103 per gli assistenti familiari fuori quota (10mila posti).Loading…L’emissione del nulla osta è il primo step del percorso che porta all’arrivo del lavoratore extraeuropeo nel nostro Paese. Il Testo unico per l’immigrazione prevede che avvenga entro 60 giorni per i lavoratori non stagionali ed entro 20 giorni per gli stagionali.«Gli uffici stanno facendo controlli molto accurati sulle domande anche se sono state precompilate e quindi avrebbero dovuto già essere passate attraverso una verifica», dice Roberto Caponi, direttore generale di Confagricoltura.Romano Magrini responsabile relazioni sindacali, lavoro e immigrazione di Coldiretti, nota che «per l’agricoltura sta pesando il fatto che il 50% delle domande di lavoratori stagionali riguarda cittadini del Marocco, Paese che è stato inserito nella lista degli Stati dove è più alto il rischio di domande irregolari. Vengono quindi fatti controlli aggiuntivi – continua – anche sulle istanze presentate tramite le associazioni datoriali. Questo allunga molto i tempi e crea problemi alle imprese: le raccolte sono partite e c’è bisogno dei lavoratori». LEGGI TUTTO
Uccise la ex a martellate, confermato l’ergastolo per Ezio Galesi
Il killer attese la vittima sotto casa, a Castegnato, e la colpì con un martello per 16 volte. L’omicidio risale al 20 ottobre di due anni fa. Dopo averla colpita chiamò i carabinieri e attese l’arrivo dei militari. Elena Casanova aveva una figlia di 17 anni, avuta da un precedente matrimonio. Carabinieri sul luogo del delitto – Nanopress.itQuesta mattina la Corte d’appello di Brescia ha confermato la condanna all’ergastolo per Ezio Galesi. Confermato l’ergastolo per Ezio GalesiLa Corte d’appello di Brescia ha confermato la condanna all’ergastolo per Ezio Galesi, il 59enne che nell’ottobre del 2021 uccise a martellate la sua ex fidanzata, Elena Casanova, 39 anni. Quella sera aspettò la vittima sotto casa e la colpì con 16 martellate, poi disse ai vicini di chiamare i carabinieri. Elena Casanova aveva una figlia di 17 anni, avuta da un precedente matrimonio. LEGGI TUTTO
Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali
L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato.Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali – Nanopress.itLe vittime – 33 braccianti indiani – sarebbero stati costretti a vivere in condizioni degradanti e precarie, senza alcuna considerazione per le basilari norme igienico-sanitarie. Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporaliSono scattate le manette per i due caporali di origine indiana, accusati di aver ridotto in schiavitù 33 braccianti indiani nella provincia di Verona. Secondo quanto riportato da Ansa, la Guardia di Finanza ha arrestato i due cittadini indiani residenti a Cologna Veneta, in provincia di Verona, per reati di riduzione in schiavitù, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I due indagati avrebbero costretto i lavoratori a vivere in condizioni precarie e degradanti, sfruttandoli nelle campagne della provincia scaligera.Le famiglie indiane erano state costrette a indebitarsi e a impegnare tutti i loro beni per pagare 17mila euro ai caporali, che in cambio avevano promesso loro il permesso di lavoro per l’ingresso e la permanenza nel territorio italiano, all’unico scopo di sfruttare i lavoratori in condizioni disumane.L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato. I due sono stati trasferiti nel carcere di Verona Montorio. LEGGI TUTTO
Governo: perché Salvini vuole tornare al Viminale, anche se per ora resta al Mit
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaMatteo Salvini, acclamato segretario della Lega per la terza volta, vuole tornare al Viminale. Lì lo reclamano militanti e vertici del Carroccio. E lui stesso non si è tirato indietro quando domenica dal palco di Firenze il vicepremier si è detto “a disposizione” per un eventuale ritorno. E’ ormai caduto lo stigma dell’accusa di sequestro di persona grazie all’assoluzione al processo Open Arms di Palermo. L’aspirazione è legittima. Ma implicherebbe che l’attuale titolare del ministero, Matteo Piantedosi, facesse un passo indietro. Cosa che, almeno al momento, non sembra intenzionato a fare, forte anche del sostegno di FdI e Forza Italia che ne difendono l’operato.Le motivazioni di SalviniDa tempo Salvini è convinto che solo da ministro dell’Interno potrà rilanciare le percentuali della Lega e sperare così nell’altro obiettivo, inscritto nel nome del partito: Lega primo partito della coalizione e Salvini premier. Con un solo altro tentativo a disposizione, quello delle prossime elezioni. Perchè questo mandato, ha fatto intendere, sarà l’ultimo: «Al prossimo congresso sarò qui da delegato, e qui in sala c’è chi sarà il prossimo segretario, anche se non so chi» ha dichiarato infatti Salvini che alle assise previste nel 2029 dunque non correrà da segretario.Loading…La retromarcia della LegaMa tra gli alleati di governo, la proposta viene vista come un rimpasto ad personam né necessario né voluto. Salvini al Viminale? «Io ho grande considerazione del ministro Piantedosi, sta lavorando benissimo» dichiara gelido il ministro degli Esteri Antonio Tajani al margine del Consiglio Ue Commercio. E la stessa premier ha sempre fatto capire di non gradire nessun rimpasto. Davanti al muro degli alleati e al silenzio di Meloni, la cautela diventa d’obbligo e dalla Lega spiegano che se, da un lato, «il desiderio del partito è chiaro», «Salvini non intende fare forzature o accelerazioni», è «totalmente immerso nel suo lavoro al Mit» con un approccio sempre costruttivo a beneficio della maggioranza». Conclusione: il partito «non pone e non porrà problemi a Giorgia Meloni». Per ora Salvini resta al Ministero delle Infrastrutture.La telefonata con PiantedosiEd è probabilmente per disinnescare eventuali tensioni che lo stesso Salvini sente il ministro dell’Interno, Matteo Piantendosi (suo capo di gabinetto quando il leader della Lega era il titolare del Viminale ai tempi del governo Conte I) come riferiscono fonti della Lega, assicurando che «tra i due c’è stima, amicizia e sintonia. Il feeling umano, professionale e politico non verrà mai meno e non è in discussione». E Salvini, ospite di ’Cinque minuti’ su Raiuno, frena ancora: «Io ritengo che Piantedosi, oltre a essere un leale servitore dello Stato, sia anche un ottimo ministro. Noi le risposte le diamo anche approvando il decreto sicurezza».Per la vulgata leghista, in caso di rimpasto, Piantedosi potrebbe lasciare il ministero dell’Interno e correre per la presidenza della Campania alle prossime regionali. Una prospettiva che, però, il titolare del Viminale sembra non considerare affatto. Almeno per ora: «Io fuori dal ministero ambirei solo ad un ruolo all’Avellino Calcio, è l’unica passione che coltivo al di fuori del Viminale», risponde LEGGI TUTTO
Malan (FdI):” In Italia Netanyahu rischia arresto”
Malan (FdI):’ In Italia Netanyahu rischia arresto’ | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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