IN EVIDENZA
Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico ha percorso 5 chilometri, ma nessuno lo ha visto
Il lieto fine di quello che poteva diventare l’ennesimo caso di cronaca nera lascia ancora tanti dubbi da chiarire, sui quali stanno cercando di fare luce i carabinieri di Locorotondo, la località in provincia di Bari dove, martedì mattina, è scomparso il piccolo Domenico. Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico ha percorso 5 chilometri, ma nessuno lo ha visto – Nanopress.it (Foto da Paese Vivrai)Il bambino, due anni ancora da compiere, è stato ritrovato intorno alle 19, quando il titolare di una serigrafia lo ha notato in strada e ha immediatamente lanciato l’allarme.Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico è stato ritrovatoCosa sia accaduto tra le 11 di martedì 30 luglio e le 19 di quello stesso giorno saranno le indagini dei carabinieri di Locorotondo a chiarirlo. Quel che è certo è che un bambino di quasi due anni, il piccolo Domenico, è scomparso mentre giocava nello spazio antistante la sua abitazione, una villetta immersa nel verde delle campagne baresi. Quando la mamma si è accorta della sua scomparsa, ha immediatamente lanciato l’allarme.Le ricerche sono partite subito. Volontari e forze dell’ordine hanno battuto la zona palmo a palmo, finché il titolare di una serigrafia (a cinque chilometri da Locorotondo) non ha notato il piccolo Domenico rannicchiato sotto un albero, e ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. Il piccolo era impaurito e visibilmente scosso, ma le sue condizioni generali sono state giudicate buone. Ecco come è stato ritrovato il bambino di Locorotondo.Un vero miracolo.Dario Baccaro Eroe.@Quirinale queste sono medaglie al valore da dare. pic.twitter.com/TQp5lJ26xk— Donnie Brasco (@Si_Si_come_no) July 31, 2024 È stato trasferito in ospedale per medicare una piccola ferita alla testa e per accertarne lo stato di salute. Dopo i controlli del caso, il piccolo ha fatto ritorno a casa, dalla mamma, dal papà e dai tre fratellini, che hanno vissuto ore di angoscia nell’attesa di ritrovarlo.I dubbi degli inquirentiSulla scomparsa e sul ritrovamento del piccolo Domenico è stata quindi aperta un’indagine. Quando è stato ritrovato, il bambino era a circa cinque chilometri da casa. Quello che si chiede chi indaga è come abbia fatto un bambino così piccolo a percorrere una distanza tanto lunga senza essere visto da nessuno, dato che avrebbe percorso un’arteria stradale piuttosto trafficata. Un’altra domanda a cui rispondere è come si sia procurato la ferita alla testa. Il sindaco di Locorotondo ha precisato che saranno le forze dell’ordine a chiarire cosa sia accaduto in quelle 7/8 ore tra la scomparsa e il ritrovamento del piccolo Domenico. “Ora è tempo di festeggiare”, ha detto il primo cittadino.Anche il papà del bambino ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per le ricerche del figlio. Ai microfoni dei giornalisti, visibilmente commosso, l’uomo ha affidato le prime parole che è riuscito a mettere insieme dopo il grande spavento: “Non finirò mai di esservi grato”, ha detto, rivolgendosi a quanti si sono adoperati nelle ricerche. LEGGI TUTTO
Crisi in Regione Friuli Venezia Giulia, assessori Lega rimettono deleghe
Fedriga, ha sottolineato il segretario della Lega della Regione Marco Dreosto, “ha comunicato l’intenzione di confrontarsi con il Segretario Nazionale di Fratelli d’Italia prima di assumere ulteriori decisioni”. Anche assessori della Lista Fedriga e di Fi rimettono deleghe. Per i leghisti l'”irresponsabile crisi della maggioranza” si è aperta a causa delle perole di Ciriani sui presunti ritardi nell’apertura di un ospedale a Pordenone
ascolta articolo
È crisi alla Regione del Friuli Venezia Giulia. “Abbiamo rimesso tutte le nostre deleghe nelle mani del Presidente, confermandogli piena fiducia e affinché possa decidere con la massima serenità il da farsi”. Ad annunciarlo è il segretario della Lega del Friuli Venezia Giulia Marco Dreosto in una nota al termine di un vertice di maggioranza tra i segretari regionali delle forze politiche. Dreosto ha precisato che Fedriga “ha comunicato l’intenzione di confrontarsi con il Segretario Nazionale di Fratelli d’Italia prima di assumere ulteriori decisioni”. Per i leghisti le parole del ministro Ciriani sui presunti ritardi nell’apertura di un ospedale a Pordenone hanno “di fatto aperto un’irresponsabile crisi di maggioranza”.
Anche assessori della Lista Fedriga e di Fi rimettono deleghe
Oltre agli assessori leghisti anche quelli della lista Fedriga presidente e di Forza Italia hanno rimesso oggi le deleghe nelle mani del presidente della Regione al termine del vertice di maggioranza, esprimendo “fiducia assoluta” nei confronti dello stesso Fedriga. Questi ha annunciato che non prenderà decisioni “fino a martedì, ma non potranno non esserci conseguenze” dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro Luca Ciriani in cui criticava i ritardi nella sanità regionale. Martedì, infatti, il governatore dovrebbe incontrare il Primo ministro Giorgia Meloni a Venezia, in occasione dell’evento della Conferenza delle Regioni.Fedriga: “Tempo per valutazioni politiche”
Sulle tensioni all’interno della maggioranza in Friuli Venezia Giulia “ci sarà tempo per fare le dovute valutazioni. Io faccio il presidente di Regione con un mandato popolare, che mi chiede di dare risposte ai cittadini, e che in questi anni penso abbiamo dato in modo molto positivo e i cittadini hanno apprezzato”. Così il presidente Massimiliano Fedriga, a margine dell’apertura del Festival delle Regioni a Venezia. “Io quindi – ha aggiunto – mi allontano da possibili giochi di potere. Quella politica non mi piace, e voglio continuare a dare delle risposte”, ha concluso.Terzo mandato, Fedriga: stop errore enorme
“Sul terzo mandato, o sul quarto o quello che è, credo sia sbagliato fare ragionamento solo partire dalle situazioni contingenti. La questione che dobbiamo porci è come possiamo rappresentare al meglio il percorso democratico che rappresenti volontà dei cittadini”, ha detto poi Fedriga. “Rischiamo di fare un errore enorme – ha proseguito – la questione che mi pongo è: è giusto o no limitare una ricandidatura e quindi la possibilità di scelta del cittadino. Credo che la politica sottovaluti alle volte la capacità decisionale del cittadino”. “Se impediamo ai cittadini di poter scegliere penso non facciamo un favore alla democrazia nel nostro Paese” ha infine aggiunto.TAG: LEGGI TUTTO
Renzi a Radio24: «Meloni usa diversivi, non affronta i temi concreti». «Nordio? Voteremo la sfiducia»
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«E’ ovvio che un politico debba saper comunicare. Io sono intellettualmente onesto e dico che Meloni è più brava di me a comunicare: ma comunicare cosa? Noi avevamo cercato di cambiare l’Italia e invece Meloni usa i diversivi per continuare a governare. Arrivano i dazi, che fanno male…sono dazi nostri. Le bollette, l’inflazione che non è sotto controllo: sono cose troppo da politici e non da influencer per essere affrontate?». Lo dice Matteo Renzi, leader di Iv, ai microfoni di Amici e Nemici su Radio24, parlando anche del suo ultimo libro. «Di liberale in Trump e Meloni non c’è nulla. Guardiamo i fatti», aggiunge.«Noi votiamo la sfiducia a Nordio, perch»” su Almasri «ha preso in giro il Parlamento» ha aggiunto poi Renzi parlando della mozione di sfiducia al ministro della Giustizia che sarà all’esame della Camera la prossima settimana.Loading…Sul tema dei referendum, poi, l’ex premier spiega: «Voterò sì al referendum sulla cittadinanza e quattro no ai referendum sul Jobs act». «Sono referendum anacronistici e antistorici», ha aggiunto sottolineando di essere convinto che il «quorum non sarà raggiunto». LEGGI TUTTO
Bimbo di tre anni finisce in un canale, il piccolo muore annegato
I parenti, tra cui la madre che è in attesa di un altro figlio, ne avevano segnalato poco prima la scomparsa.Bimbo di tre anni finisce in un canale, il piccolo muore annegato – Nanopress.itI soccorritori, tra cui i sanitari del 118, hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma tutti i tentativi sono risultati inutili. Bimbo di tre anni finisce in un canale, il piccolo muore annegatoNon ce l’ha fatta il bambino di tre anni finito nel pomeriggio di oggi in un canale irriguo nel territorio del comune di Spinetoli in provincia di Ascoli Piceno. Il piccolo, di origine straniera, si trovava lì con la famiglia. I parenti, tra cui la madre che è in attesa di un altro figlio, ne avevano segnalato poco prima la scomparsa.I soccorritori, tra cui i sanitari del 118, hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma tutti i tentativi sono risultati inutili. Nel contempo è stata allertata l’eliambulanza che è stata poi rimandata indietro perché il piccolo è morto. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri, che erano stati allertati da alcune persone del posto, che avevano notato il corpicino nell’acqua. LEGGI TUTTO
Cos’è Casa Cervi e perché è diventato il ritrovo del Pd
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUna casa colonica ai Campi Rossi di Gattatico nella bassa pianura reggiana come ritrovo annuale per il Partito democratico. Un luogo di ritiro per riflettere sulle posizioni e sulle attività nei confronti dei mutamenti che stanno stravolgendo la politica estera e non solo. È casa Cervi, il luogo dove nel dicembre 1943 vennero uccisi i sette figli maschi di Genoeffa e Alcide.Perché si sceglie Casa CerviLa scelta – da un’idea del responsabile esteri del Pd Giuseppe Provenzano – non è di certo casuale e non priva di simbologie antifasciste e di Resistenza. La famiglia Cervi (composta da sette fratelli insieme alle loro mogli ed i loro figli) viveva nella media pianura reggiana dal 1934. Dopo l’8 settembre 1943 la casa dei Cervi divenne luogo d’accoglienza per prigionieri di guerra fuggiti dal campo di concentramento di Fossoli. Con la costituzione della Repubblica di Salò al servizio degli occupanti nazisti, i Cervi si gettarono nella lotta armata. Nella notte del 25 novembre 1943 la casa dei Cervi è circondata da militi fascisti che sparano verso le finistre e incendiano il rustico. Quello dei sette fratelli Cervi e della loro fuciliazione divenne da subito un nome simbolo della Resistenza.Loading…Un ritiro per parlare di politica esteraDue giorni “conclave” a porte chiuse, un opportunità per il Partito Democratico per riflettere sugli impegni parlamentari in programma fino alla pausa estiva. Nella seconda parte della giornata si darà spazio ai temi sugli ultimi avvenimenti in campo internazionale: prima tra tutti dazi e il dinamismo di Trump nella sua politica estera; le destre mondiali; le guerre e la concretizzazione della difesa europea. In queste due giornate, strutturate come una vera e propria assemblea di gruppo della Camera, sono previsti anche ospiti esterni all’ambito politico, personalità legate al mondo delle relazioni internazionali e della diplomazia. La segretaria Elly Schlein dovrebbe prendere la parola per il discorso conclusivo.Gli incontri dem negli anniIl ritiro dei parlamentari è una tradizione con radici democristiane. Nel 1959 la corrente “Iniziativa democratica” maggioritaria della Dc, in una riunione presso il convento delle suore di santa Dorotea a Roma, decise di togliere l’appoggio al segretario Fanfani e di affidare il partito a Moro.La tradizione fu ripresa da Romano Prodi: nel 1997, ai tempi del suo primo governo, il Professore porterà nel castello medievale di Gargonza (Arezzo) ex comunisti ed ex democristiani per «trovare le ragioni di fondo della coalizione». Nel 2006 con il suo secondo Esecutivo per un “ritiro” di maggioranza Prodi sceglierà villa di San Martino in Campo (Perugia). Pochi mesi dopo sarà la volta di Villa Pamphilj a Roma e, infine, alla Reggia di Caserta. LEGGI TUTTO
Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico ha percorso 5 chilometri, ma nessuno lo ha visto
Il lieto fine di quello che poteva diventare l’ennesimo caso di cronaca nera lascia ancora tanti dubbi da chiarire, sui quali stanno cercando di fare luce i carabinieri di Locorotondo, la località in provincia di Bari dove, martedì mattina, è scomparso il piccolo Domenico. Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico ha percorso 5 chilometri, ma nessuno lo ha visto – Nanopress.it (Foto da Paese Vivrai)Il bambino, due anni ancora da compiere, è stato ritrovato intorno alle 19, quando il titolare di una serigrafia lo ha notato in strada e ha immediatamente lanciato l’allarme.Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico è stato ritrovatoCosa sia accaduto tra le 11 di martedì 30 luglio e le 19 di quello stesso giorno saranno le indagini dei carabinieri di Locorotondo a chiarirlo. Quel che è certo è che un bambino di quasi due anni, il piccolo Domenico, è scomparso mentre giocava nello spazio antistante la sua abitazione, una villetta immersa nel verde delle campagne baresi. Quando la mamma si è accorta della sua scomparsa, ha immediatamente lanciato l’allarme.Le ricerche sono partite subito. Volontari e forze dell’ordine hanno battuto la zona palmo a palmo, finché il titolare di una serigrafia (a cinque chilometri da Locorotondo) non ha notato il piccolo Domenico rannicchiato sotto un albero, e ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. Il piccolo era impaurito e visibilmente scosso, ma le sue condizioni generali sono state giudicate buone. Ecco come è stato ritrovato il bambino di Locorotondo.Un vero miracolo.Dario Baccaro Eroe.@Quirinale queste sono medaglie al valore da dare. pic.twitter.com/TQp5lJ26xk— Donnie Brasco (@Si_Si_come_no) July 31, 2024 È stato trasferito in ospedale per medicare una piccola ferita alla testa e per accertarne lo stato di salute. Dopo i controlli del caso, il piccolo ha fatto ritorno a casa, dalla mamma, dal papà e dai tre fratellini, che hanno vissuto ore di angoscia nell’attesa di ritrovarlo.I dubbi degli inquirentiSulla scomparsa e sul ritrovamento del piccolo Domenico è stata quindi aperta un’indagine. Quando è stato ritrovato, il bambino era a circa cinque chilometri da casa. Quello che si chiede chi indaga è come abbia fatto un bambino così piccolo a percorrere una distanza tanto lunga senza essere visto da nessuno, dato che avrebbe percorso un’arteria stradale piuttosto trafficata. Un’altra domanda a cui rispondere è come si sia procurato la ferita alla testa. Il sindaco di Locorotondo ha precisato che saranno le forze dell’ordine a chiarire cosa sia accaduto in quelle 7/8 ore tra la scomparsa e il ritrovamento del piccolo Domenico. “Ora è tempo di festeggiare”, ha detto il primo cittadino.Anche il papà del bambino ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per le ricerche del figlio. Ai microfoni dei giornalisti, visibilmente commosso, l’uomo ha affidato le prime parole che è riuscito a mettere insieme dopo il grande spavento: “Non finirò mai di esservi grato”, ha detto, rivolgendosi a quanti si sono adoperati nelle ricerche. LEGGI TUTTO
Crisi in Regione Friuli Venezia Giulia, assessori Lega rimettono deleghe
Fedriga, ha sottolineato il segretario della Lega della Regione Marco Dreosto, “ha comunicato l’intenzione di confrontarsi con il Segretario Nazionale di Fratelli d’Italia prima di assumere ulteriori decisioni”. Anche assessori della Lista Fedriga e di Fi rimettono deleghe. Per i leghisti l'”irresponsabile crisi della maggioranza” si è aperta a causa delle perole di Ciriani sui presunti ritardi nell’apertura di un ospedale a Pordenone
ascolta articolo
È crisi alla Regione del Friuli Venezia Giulia. “Abbiamo rimesso tutte le nostre deleghe nelle mani del Presidente, confermandogli piena fiducia e affinché possa decidere con la massima serenità il da farsi”. Ad annunciarlo è il segretario della Lega del Friuli Venezia Giulia Marco Dreosto in una nota al termine di un vertice di maggioranza tra i segretari regionali delle forze politiche. Dreosto ha precisato che Fedriga “ha comunicato l’intenzione di confrontarsi con il Segretario Nazionale di Fratelli d’Italia prima di assumere ulteriori decisioni”. Per i leghisti le parole del ministro Ciriani sui presunti ritardi nell’apertura di un ospedale a Pordenone hanno “di fatto aperto un’irresponsabile crisi di maggioranza”.
Anche assessori della Lista Fedriga e di Fi rimettono deleghe
Oltre agli assessori leghisti anche quelli della lista Fedriga presidente e di Forza Italia hanno rimesso oggi le deleghe nelle mani del presidente della Regione al termine del vertice di maggioranza, esprimendo “fiducia assoluta” nei confronti dello stesso Fedriga. Questi ha annunciato che non prenderà decisioni “fino a martedì, ma non potranno non esserci conseguenze” dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro Luca Ciriani in cui criticava i ritardi nella sanità regionale. Martedì, infatti, il governatore dovrebbe incontrare il Primo ministro Giorgia Meloni a Venezia, in occasione dell’evento della Conferenza delle Regioni.Fedriga: “Tempo per valutazioni politiche”
Sulle tensioni all’interno della maggioranza in Friuli Venezia Giulia “ci sarà tempo per fare le dovute valutazioni. Io faccio il presidente di Regione con un mandato popolare, che mi chiede di dare risposte ai cittadini, e che in questi anni penso abbiamo dato in modo molto positivo e i cittadini hanno apprezzato”. Così il presidente Massimiliano Fedriga, a margine dell’apertura del Festival delle Regioni a Venezia. “Io quindi – ha aggiunto – mi allontano da possibili giochi di potere. Quella politica non mi piace, e voglio continuare a dare delle risposte”, ha concluso.Terzo mandato, Fedriga: stop errore enorme
“Sul terzo mandato, o sul quarto o quello che è, credo sia sbagliato fare ragionamento solo partire dalle situazioni contingenti. La questione che dobbiamo porci è come possiamo rappresentare al meglio il percorso democratico che rappresenti volontà dei cittadini”, ha detto poi Fedriga. “Rischiamo di fare un errore enorme – ha proseguito – la questione che mi pongo è: è giusto o no limitare una ricandidatura e quindi la possibilità di scelta del cittadino. Credo che la politica sottovaluti alle volte la capacità decisionale del cittadino”. “Se impediamo ai cittadini di poter scegliere penso non facciamo un favore alla democrazia nel nostro Paese” ha infine aggiunto.TAG: LEGGI TUTTO