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Trump vuole parlare con Papa Leone XIV. Domenica la messa di insediamento, ecco i possibili faccia a faccia dei leader
Ascolta la versione audio dell’articoloDonald Trump ha dichiarato a Fox News che vorrebbe parlare con Papa Leone, il primo pontefice statunitense. Potrebbe non esser presente alla messa di insediamento di Leone XIV. com’era stato invece in occasione dei funerali di Bergoglio, e sarà molto più probabilmente il vice presidente Vance a guidare la delegazione statunitense. Ma domenica il Vaticano diventa di nuovo il luogo in cui intessere negoziati e mediazioni con due focus principali: la guerra in Ucraina (mentre si attendono spiragli dal vertice di Istanbul), e la Striscia di Gaza, con l’insistenza dell’appello del Vaticano affinché cessino le ostilità, si liberino gli ostaggi israeliani e si facciano entrare gli aiuti umanitari.La messa di insediamento di Papa Leone XIV si presenta come un nuovo “vertice internazionale” come di fatto erano state le esequie di Bergoglio, con la foto storica di Trump e Zelensky a San Pietro, anche se, mette un po’ le mani avanti il Segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, il Papa non potrà tenere dei veri e propri bilaterali per non scontentare nessuno.Loading…Da Vance e ZelenskyIl vicepresidente americano JD Vance, i reali di Spagna, i vertici dell’Ue, a partire dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il leader ucraino Volodymyr Zelensky e molti altri capi di Stato e di governo, a partire dai leader dei Paesi latinoamericani, confluiranno domenica a San Pietro per assistere alla cerimonia di insediamento di papa Leone XIV: sono duecento le delegazioni attese nella Capitale per l’evento di inizio pontificato, una giornata in cui, probabilmente, il Pontefice saluterà anche le migliaia di fedeli con un primo giro in Papamobile nella piazza e lungo via della Conciliazione.Confermata la presenza del presidente di Israele HerzogPer la Palestina, rappresentata dall’Anp, sono attesi Ramzi Khouri, Capo del comitato presidenziale per le questioni delle Chiese, Varsen Aghabekian, ministro di Stato per gli affari esteri, e l’ambasciatore palestinese presso la Santa Sede Issa Kassissieh. Confermata anche la presenza del presidente di Israele, Herzog.Test sulla sicurezzaL’ennesimo test sulla sicurezza nella Capitale si avvicina e la macchina della sicurezza è già in moto per perfezionare gli ultimi dettagli e garantire che tutto si svolga senza criticità. Il capo della protezione civile Fabio Ciciliano ha riunito il Comitato operativo e il prefetto Lamberto Giannini ha presieduto una nuova riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le misure per il 18 maggio saranno imponenti: in campo ci saranno oltre seimila uomini e donne delle forze dell’ordine, personale specializzato per le scorte delle delegazioni straniere, dispositivi anti-drone, tiratori scelti, cinofili, artificieri, migliaia tra volontari e steward sulla scia di quanto già avvenuto per i funerali di Francesco. Si prevedono “cifre in linea” con i 250mila fedeli che riempirono piazza San Pietro in occasione dell’ultimo saluto a Papa Bergoglio. LEGGI TUTTO
Dazi, vertice di governo: sul tavolo le ipotesi per sostenere le imprese –
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNella riunione a Palazzo Chigi «per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana», i ministri «hanno illustrato» alla premier Giorgia Meloni «le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. Al vertice di governo hanno partecipato i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Tommaso Foti (Affari Ue), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Francesco Lollobrigida (Agricoltura). I ministri interessati hanno discusso inoltre «degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo».Vertice sui dazi: guerra commerciale non avvantaggia nessuno Loading…«È stato ribadito che una “guerra commerciale” non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti. È emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi» riferisce ancora la nota di Palazzo Chigi al termine della riunione fra la premier Giorgia Meloni e i ministri «per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana»A Palazzo Chigi vertice con Meloni e ministriAd annunciare la nuova riunione della ’task force’ sui dazi era stata la stessa presidente del Consiglio in occasione del Cdm di venerdì scorso. «Ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare ciascuna per la propria competenza uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia», aveva detto Meloni. Lo stesso gruppo di lavoro si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che saranno ricevuti domani a Palazzo ChigiVerso missione Meloni a Washington il 16 aprileIntanto prende sempre più quota la missione negli Usa della premier. Giorgia Meloni andrà a Washington il 16 aprile. Lo confermano all’Adnkronos fonti informate, in attesa dell’annuncio ufficiale di Palazzo Chigi e della Casa Bianca. Incrociando le agende della premier e del presidente americano sarebbe stata individuata questa data per l’incontro con Donald Trump, che avverrà solo due giorni prima dell’arrivo in Italia del vice presidente JD Vance. La missione di Meloni a Washington, con ovviamente al centro la questione dei dazi che ha stravolto l’agenda di un incontro a cui si lavorava da tempo, cadrà anche all’indomani della data individuata dall’Unione Europea per cominciare ad applicare i controdazi decisi in risposta ai dazi americani. LEGGI TUTTO
Cittadinanza, per Forza Italia legge non è urgenza
Cittadinanza, per Forza Italia legge non è urgenza | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Via libera del Senato al decreto acconti Irpef: ecco le novità
Ascolta la versione audio dell’articoloDisco verde dell’Aula del Senato al Dl che detta disposizioni in materia di acconti Irpef dovuti per l’anno 2025. Il provvedimento passa all’esame della Camera, per essere convertito in legge entro il 22 giugno. Il Dl interviene per rendere coerente la normativa dopo che la legge di bilancio 2025 ha stabilizzato le nuove aliquote Irpef e l’ampliamento della no tax area. In particolare, si limita al solo 2024 la norma che escludeva la rimodulazione Irpef dal calcolo degli acconti. Viene riassestato lo squilibrio creato con la riforma fiscale 2023, che aveva ridotto le aliquote Irpef e alzato la no tax area per i lavoratori dipendenti, ma solo per il 2024. Il Governo interviene per correggere la stortura normativa riguardante il calcolo degli acconti Irpef per l’anno in corso. La misura, composta da due articoli, è già in vigore dal 24 aprile e punta a garantire coerenza tra la nuova struttura dell’Irpef – entrata a regime con la legge di bilancio – e le modalità di pagamento degli anticipi fiscali.Impatto sui contribuentiIl decreto elimina la vecchia regola per il 2025: gli acconti dovranno ora essere calcolati usando le nuove aliquote e detrazioni in vigore. Una decisione che riguarda circa 2,2 milioni di contribuenti, principalmente lavoratori autonomi o soggetti con redditi non da lavoro dipendente o pensione. Per la grande maggioranza dei lavoratori dipendenti e pensionati non cambia nulla: le nuove aliquote erano già state “assorbite” nei calcoli delle ritenute Irpef 2025. Per gli altri, il cambiamento comporta una riduzione degli acconti dovuti nel 2025 (pari a 245,5 milioni di euro), con un recupero previsto nel saldo del 2026.Loading…I principali contenuti del DecretoIl comma 1 stabilisce che il calcolo dell’acconto Irpef 2025 deve tener conto delle nuove aliquote e detrazioni stabilite dalla riforma, limitando l’applicazione della norma transitoria solo al 2024. Viene confermata la nuova detrazione di 1.955 euro per redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro (esclusi i pensionati). Si precisa che solo circa 2,2 milioni di soggetti su 37,8 milioni sono realmente tenuti al versamento degli acconti Irpef. Per i lavoratori dipendenti e pensionati, invece, il maggiore acconto è già stato “assorbito” nel 2025, quindi nessun impatto reale. Per gli altri contribuenti (con redditi non da lavoro dipendente o pensione), l’effetto è uno spostamento di gettito: minori entrate nel 2025 (-245,5 milioni) e maggiori nel 2026 (+245,5 milioni). Il Mef, con comunicato del 25 marzo 2025, ha precisato che la norma vale solo per chi ha debiti Irpef residui superiori a 51,65 euro. Infine i commi 2–4 riguardano la copertura finanziaria: aumento di un fondo del Mef per il 2026 (+245,5 milioni); con riduzioni corrispondenti da altri fondi già esistenti per compensare l’impatto finanziario.I passi successivi del Governo Dopo le parole della presidente del Consiglio «finalmente è giunto il momento di realizzare il provvedimento che consiste nell’abbassamento dell’aliquota Irpef dal 35 al 33% – sottolinea Maurizio Casasco, responsabile economico di Forza Italia – per i redditi fino a 60mila euro lordi annui che metterà nelle tasche degli italiani risorse che serviranno anche a far aumentare i consumi e alla crescita generale dell’economia. Essendoci questa piena condivisione della premier Meloni, ora si passi rapidamente alla concretizzazione e all’attuazione di una misura fondamentale per la classe sociale che partecipa con grande responsabilità alla crescita del Paese», conclude Casasco. «La priorità è il taglio dell’Irpef. Non siamo contrari alla rottamazione, ma prima si fa il taglio dell’Irpef poi la rottamazione, così si aiuta il ceto medio. Più il rinvio della sugar tax di un anno». Così Antonio Tajani, vice presidente del Consiglio e segretario di Forza Italia, interpellato alla Camera. LEGGI TUTTO
Muore a 30 anni dopo un intervento in endoscopia, cinque medici indagati per la morte di Andrea Faustini
La Procura di Brescia ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, per accertare con esattezza le cause del decesso. Andrea Faustini è venuto a mancare il 28 luglio scorso, una decina di giorni dopo l’intervento. Muore a 30 anni dopo un intervento in endoscopia, cinque medici indagati per la morte di Andrea Faustini – Nanopress.itI medici indagati per la morte del giovane sono cinque. Muore a 30 anni dopo un intervento in endoscopiaAndrea Faustini, un giovane di 30 anni di Lograto, Bassa bresciana, è deceduto il 28 luglio scorso dopo un intervento di routine in endoscopia per la rimozione di un polipo. Purtroppo, dopo il primo intervento, ha subito complicazioni che hanno richiesto un’ulteriore operazione d’urgenza e il trasferimento in terapia intensiva, dove non si è più ripreso.La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e cinque medici della Poliambulanza sono stati indagati. L’autopsia sarà eseguita nei prossimi giorni per chiarire le cause della morte. Nel frattempo, la comunità di Lograto si è stretta intorno alla famiglia di Andrea, con messaggi di cordoglio e momenti di preghiera. Lo scorso martedì è stata organizzata una veglia di preghiera in ricordo del giovane prematuramente scomparso. LEGGI TUTTO
Trump vuole parlare con Papa Leone XIV. Domenica la messa di insediamento, ecco i possibili faccia a faccia dei leader
Ascolta la versione audio dell’articoloDonald Trump ha dichiarato a Fox News che vorrebbe parlare con Papa Leone, il primo pontefice statunitense. Potrebbe non esser presente alla messa di insediamento di Leone XIV. com’era stato invece in occasione dei funerali di Bergoglio, e sarà molto più probabilmente il vice presidente Vance a guidare la delegazione statunitense. Ma domenica il Vaticano diventa di nuovo il luogo in cui intessere negoziati e mediazioni con due focus principali: la guerra in Ucraina (mentre si attendono spiragli dal vertice di Istanbul), e la Striscia di Gaza, con l’insistenza dell’appello del Vaticano affinché cessino le ostilità, si liberino gli ostaggi israeliani e si facciano entrare gli aiuti umanitari.La messa di insediamento di Papa Leone XIV si presenta come un nuovo “vertice internazionale” come di fatto erano state le esequie di Bergoglio, con la foto storica di Trump e Zelensky a San Pietro, anche se, mette un po’ le mani avanti il Segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, il Papa non potrà tenere dei veri e propri bilaterali per non scontentare nessuno.Loading…Da Vance e ZelenskyIl vicepresidente americano JD Vance, i reali di Spagna, i vertici dell’Ue, a partire dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il leader ucraino Volodymyr Zelensky e molti altri capi di Stato e di governo, a partire dai leader dei Paesi latinoamericani, confluiranno domenica a San Pietro per assistere alla cerimonia di insediamento di papa Leone XIV: sono duecento le delegazioni attese nella Capitale per l’evento di inizio pontificato, una giornata in cui, probabilmente, il Pontefice saluterà anche le migliaia di fedeli con un primo giro in Papamobile nella piazza e lungo via della Conciliazione.Confermata la presenza del presidente di Israele HerzogPer la Palestina, rappresentata dall’Anp, sono attesi Ramzi Khouri, Capo del comitato presidenziale per le questioni delle Chiese, Varsen Aghabekian, ministro di Stato per gli affari esteri, e l’ambasciatore palestinese presso la Santa Sede Issa Kassissieh. Confermata anche la presenza del presidente di Israele, Herzog.Test sulla sicurezzaL’ennesimo test sulla sicurezza nella Capitale si avvicina e la macchina della sicurezza è già in moto per perfezionare gli ultimi dettagli e garantire che tutto si svolga senza criticità. Il capo della protezione civile Fabio Ciciliano ha riunito il Comitato operativo e il prefetto Lamberto Giannini ha presieduto una nuova riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le misure per il 18 maggio saranno imponenti: in campo ci saranno oltre seimila uomini e donne delle forze dell’ordine, personale specializzato per le scorte delle delegazioni straniere, dispositivi anti-drone, tiratori scelti, cinofili, artificieri, migliaia tra volontari e steward sulla scia di quanto già avvenuto per i funerali di Francesco. Si prevedono “cifre in linea” con i 250mila fedeli che riempirono piazza San Pietro in occasione dell’ultimo saluto a Papa Bergoglio. LEGGI TUTTO
Dazi, vertice di governo: sul tavolo le ipotesi per sostenere le imprese –
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNella riunione a Palazzo Chigi «per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana», i ministri «hanno illustrato» alla premier Giorgia Meloni «le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. Al vertice di governo hanno partecipato i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Tommaso Foti (Affari Ue), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Francesco Lollobrigida (Agricoltura). I ministri interessati hanno discusso inoltre «degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo».Vertice sui dazi: guerra commerciale non avvantaggia nessuno Loading…«È stato ribadito che una “guerra commerciale” non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti. È emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi» riferisce ancora la nota di Palazzo Chigi al termine della riunione fra la premier Giorgia Meloni e i ministri «per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana»A Palazzo Chigi vertice con Meloni e ministriAd annunciare la nuova riunione della ’task force’ sui dazi era stata la stessa presidente del Consiglio in occasione del Cdm di venerdì scorso. «Ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare ciascuna per la propria competenza uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia», aveva detto Meloni. Lo stesso gruppo di lavoro si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che saranno ricevuti domani a Palazzo ChigiVerso missione Meloni a Washington il 16 aprileIntanto prende sempre più quota la missione negli Usa della premier. Giorgia Meloni andrà a Washington il 16 aprile. Lo confermano all’Adnkronos fonti informate, in attesa dell’annuncio ufficiale di Palazzo Chigi e della Casa Bianca. Incrociando le agende della premier e del presidente americano sarebbe stata individuata questa data per l’incontro con Donald Trump, che avverrà solo due giorni prima dell’arrivo in Italia del vice presidente JD Vance. La missione di Meloni a Washington, con ovviamente al centro la questione dei dazi che ha stravolto l’agenda di un incontro a cui si lavorava da tempo, cadrà anche all’indomani della data individuata dall’Unione Europea per cominciare ad applicare i controdazi decisi in risposta ai dazi americani. LEGGI TUTTO