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Conte al Live In Sky Tg24: manifestazione per Gaza andava fatta, è aperta a tutti
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Elezioni comunali a Taranto, in corso gli scrutini dopo la chiusura dei seggi. I dati
Francesco Tacente, detto Checco, ha 42 anni, è avvocato e presidente uscente del Consorzio trasporti pubblici di Taranto. È il candidato di una “larga coalizione” che vede in campo alcune liste civiche, Riformisti-Psi e la Lega (sotto la casacca della lista civica “Prima Taranto”). Nel dettaglio, Tacente è supportato da sette liste: Taranto Popolare, Prima Taranto, Patto Popolare, Fortemente Liberi, Noi Taranto, Riformisti-Socialisti, Evviva Taranto- Udc LEGGI TUTTO
Denatalità, senza politiche perdiamo il 9% del Pil. Bonetti: «Agire subito»
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«La situazione è a dir poco drammatica: l’indice di fertilità è dell’1,2, tra più i bassi d’Europa e tra i più bassi a livello mondiale. Siamo scesi sotto i 400mila nati a fronte di più di 500mila nel 2013. Avanti così e il rapporto tra la popolazione in età lavorativa e quella in età non lavorativa, che oggi è di 3 a 2, sarà di 1 a 1 nel 2050. E, come ha sottolineato Bankitalia con Andrea Brandolini, se i tassi di partecipazione al lavoro restassero quelli attuali il Pil calerebbe di 9 punti percentuali in 25 anni».La presidente di Azione Elena Bonetti, eletta a febbraio scorso con voto unanime presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli “effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto”, rilancia l’allarme contro il declino demografico dopo che si è chiuso, con Bankitalia, il primo importante ciclo di audizioni che ha visto tra i protagonisti anche il Cnel e l’Istat. «Il quadro che emerge richiede urgentemente l’intervento di politiche pubbliche nel breve, nel medio e nel lungo periodo – dice -: queste prime audizioni hanno messo in evidenza che il nostro Paese si trova in una condizione di non sostenibilità economica e sociale per una duplicità di presenza di effetti: da un lato il calo delle nascite, dall’altro lato una longevità della popolazione che in sé è un fatto positivo ma che provoca potenzialmente un aumento della spesa pubblica per l’assistenza sociosanitaria e le pensioni. Il compito della commissione da me presieduta è intanto dare una sistematicità a questi dati. Va poi introdotta anche una prospettiva di valutazione delle politiche pubbliche».Loading…La propostaBonetti insiste molto sulla necessità di introdurre principi di valutazione di impatto ex ante, in fieri ed ex post delle politiche pubbliche contro il declino demografico già nella legge di revisione della contabilità dello Stato. Le politiche su questo fronte, infatti, hanno giocoforza effetto nel lungo periodo: anche se aumentasse improvvisamente la fertilità, come ha sottolineato Bankitalia in audizione, bisognerebbe attendere circa 25 anni per vedere i primi impatti sul mercato del lavoro. «Da qui la necessità di investire sulla formazione continua dei lavoratori per aumentare la produttività e di attivare politiche migratorie più legate alle esigenze delle imprese. Tutti gli auditi hanno sottolineato che l’immigrazione, qualificata e formata, è indispensabile per la sostenibilità del sistema. Ma il nodo principale resta quello delle donne», ricorda Bonetti.«Servono politiche di incentivi che portino ad un aumento della capacità salariale delle donne»Anche Bankitalia ha sottolineato che almeno dagli anni Ottanta sono proprio le lavoratrici a fare più figli: aumentare un tasso di partecipazione femminile che ora è poco sopra il 50% resta la priorità, soprattutto al Sud. Ma non basta fermarsi alla partecipazione, avverte Bonetti. «Oggi avere un figlio ha di fatto un effetto di penalizzazione salariale e troppo spesso anche di abbandono del lavoro – dice -. Per questo bisogna insistere su politiche di incentivi che portino ad un aumento della capacità salariale delle donne, della loro promozione di carriera. Ma occorre anche promuovere servizi territoriali che rendano del tutto compatibile la scelta di maternità accanto a quella lavorativa. A partire dagli asili nido, che rischiano di essere un obiettivo mancato del Pnrr. Bankitalia ha anche ricordato che noi dobbiamo crescere nella gestione paritaria a livello familiare: dare solo alle donne congedi per rimanere a casa ha un effetto negativo sulle donne e, mi permetto di dire, anche sui costi delle imprese».Insomma, agire presto è la parola d’ordine, di fronte alla prospettiva di recessione delineata da Bankitalia. «Non ce lo possiamo permettere», conclude Bonetti. LEGGI TUTTO
Live In Milano 2025, Crosetto: “Solo Putin e Netanyahu possono fermare le guerre”
Parte dal Teatro Dal Verme la diretta dell’evento Sky con primo ospite il ministro della Difesa intervistato dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis e da Tonia Cartolano. “Pensavamo che la guerra non facesse più parte della nostra vita, ma tutto è cambiato. È il tempo delle autarchie. A Gaza situazione non più tollerabile”
Gli unici che possono fermare la guerra in Ucraina e quella a Gaza sono Putin e Netanyahu. Va dritto al punto il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato a Live In Milano dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis e da Tonia Cartolano. È il primo ospite dell’evento che porta il tg fuori dagli studi televisivi con tanti giovani presenti e con le loro domande per gli ospiti: “I ragazzi sono il cuore delle nostre puntate di Live In – ha detto De Bellis in apertura – Live in è uno strumento per capire il mondo” (SEGUI LA GIORNATA DI LIVE IN MILANO IN DIRETTA).
Crosetto: “Pensavamo di non vedere più guerre, è il tempo delle autarchie”
“È cambiato il mondo, è tornato ad essere quello che è stato per secoli – ha detto Crosetto – eravamo stati molto fortunati. Pensavamo non facesse parte del nostro vissuto quotidiano. L’umanità dimentica presto. Viviamo anni in cui i riferimenti del mondo non saranno le grandi democrazie, ma sarà l’epoca delle grandi potenze. E non è mai sinonimo di democrazia, ma di autarchia. Basta una persona per sconvolgere il mondo, come avviene in Ucraina”.
E aggiunge: “Basta la decisione di un uomo per fermare le guerre, per Ucraina Putin, per Gaza Netanyahu. Tutte la altre nazioni possono dare un contributo per la pace, ma sono costrette ad attendere che quelle singole persone chiudano il rubinetto degli attacchi e delle bombe. In Russia si parla di tregua, ma poi Putin aumenta la riserva di soldati. Si sta preparando a qualcosa in più di quello che stiamo vedendo. Fare il ministro della Difesa significa prepararsi anche alla guerra che non succederà mai. Non sono tempi buoni. La Difesa deve costruire le condizioni per difendere un Paese”.
Crosetto: “Difesa europea non esiste, tutti dobbiamo prepararci per assicurarci la pace”
“La difesa europea non esiste – spiega Crosetto – dobbiamo prepararci insieme. Il fatto che la Germania rinforzi le forze armata è importante anche per la sicurezza dell’Italia. Anche per il Regno Unito sono passi positivi. Nella difesa europea ci sono anche Paesi che non fanno parte dell’Europa dei 27. Più si è forti, più si aumenta la deterrenza per assicurarsi la pace”. E ancora: “Come abbiamo raggiunto il 2% del Pil per spese in difesa? Abbiamo calcolato spese che fanno parte della difesa del Paese, come satelliti, carabinieri, guardia di finanza ecc, ovviamente le parti che vengono usate per la difesa. Cosa che faranno anche gli altri Stati. Calcolando tutte queste spese raggiungiamo il 2%. Però anche questo valore sarà messo in discussione. Gli Usa vorrebbero avere una spesa del 5% per i Paesi dell’Alleanza”.
Crosetto: “Ucraina? Conta la volontà di Putin”
“La speranza la nutro sempre. In 24 ore non ci credevo che si sarebbe risolto. Non è la volontà di Trump a pesare, è solo quella di Putin. Solo Putin può decidere di far finire la guerra. Già il fatto che abbiano discusso il ritorno di prigionieri e bambini è positivo. I risultati si ottengono con grande difficoltà, con un lavoro lungo e faticoso. Trump ha calcolato male i suoi interlocutori”
Crosetto: “Deroga ai limiti di bilancio? Chiesta, ma vogliamo spalmare i costi in 20-30 anni”
“Io penso che la deroga al bilancio per le spese sulla Difesa sia una cosa utile. TI permette di spendere in difesa senza toccare il sociale. Deve essere spalmata però in 20-30 anni. Non volgiamo fare una spesa che scarichiamo su un governo futuro. È un investimento necessario. L’abbiamo chiesta, ma dipende dalla durata”.
Crosetto: “Serve subito tregua a Gaza, gli attacchi non sono più tollerabili”
“Gli Usa stanno cercando di spiegare a Netanyahu che la tattica è sbagliata per liberare la Palestina e i palestinesi da Hamas – sottolinea Crosetto riguardo alla guerra a Gaza – il modo con cui sono svolti gli attacchi non è più tollerabile (VIDEO). Una popolazione civile che non ha nulla a che vedere con Hamas non può subire questa soluzione. Noi siamo il Paese che più ha portato aiuti, anche con Food For Gaza, ma la situazione è tale che serve assolutamente una tregua, poi deve intervenire la comunità internazionale. C’è una mancanza di umanità che non è tollerabile. C’è differenza tra Netanyahu e Putin. Netanyahu ha anche un problema interno, alcuni pensano addirittura che stia facendo ancora troppo poco. Stiamo alimentando una spirale di odio che Hamas vuole. E – spiega Crosetto – l’unica soluzione possibile è due popoli, due Stati”. Sul fronte aiuti, rimarca il ministro, “siamo stati il primo Paese al mondo a portare aiuti a Gaza, con i ponti aerei e navali. Tutti i giorni, anche negli scorsi giorni. L’operazione Food for Gaza ha portato centinaia di aiuti e medicinali. Ogni giorno c’è qualcosa di italiano che arriva a Gaza, o palestinesi che vengono curati da noi. Dal punto di vista umanitario siamo uno dei Paesi che si è mosso di più. Partecipare alle manifestazioni? Io lavoro in ufficio. Quello che ho da dire sul tema, lo manifesto coi fatti. Posso utilizzare ogni strumento in mio possesso per portare aiuto non solo in Palestina ma dove è necessario”:
Poi sulle acquisizioni di aziende all’estero, Crosetto spiega: “Quando viene acquisita una azienda da uno straniero, la prima preoccupazione nel Paese che ospita l’azienda è il lavoro. Probabile sia accaduto per il caso del cantiere navale in Francia con Fincantieri. L’integrazione tra gruppi industriali può portare tecnologie nuove e investimenti in più. Va eliminato un po’ di egoismo nazionalista e industriale. Nel prossimo futuro in campo terrestre e aeronautico le cooperazioni aumenteranno tra Paesi”. LEGGI TUTTOGuerra Medioriente, Molinari: Israele partner importante
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