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Fine vita, il governo impugna la legge della Toscana
Il governo ha deciso in Consiglio dei ministri di impugnare la legge Toscana sul fine vita. La regione era stata la prima in Italia a disciplinare questa materia: con le sue disposizioni degli scorsi mesi si occupava di definire la procedura con cui le Asl sono autorizzare a somministrare i farmaci ai pazienti che ne facciano richiesta, previa corrispondenza di questi ultimi ai criteri fissati dalla Corte Costituzionale. La Toscana si è mossa per colmare il vuoto normativo determinato dal Parlamento, che non ha mai legiferato sull’argomento nonostante l’invito – con una sentenza del 2019 – della stessa Corte. A partire da quell’anno, il suicidio assistito in Italia è legale: i pazienti devono rientrare però in alcuni requisiti: irreversibilità della patologia, presenza di sofferenze fisiche o psicologiche, che il paziente reputa intollerabili, (c) dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale, (d) capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli.
Giani: “Decisione paradossale, difenderemo la nostra legge”
“È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte costituzionale che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito”, ha commentato il governatore toscano Eugenio Giani. “Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone. Come presidente della Regione Toscana – dice sempre Giani – esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita. Questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili. La nostra normativa – aggiunge – è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”. LEGGI TUTTO
Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri.Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”- Nanopress.itL’aggressione ai danni della dottoressa si è verificata presso la Guardia Medica di Uggiano La Chiesa. Dottoressa aggredita durante il turno di lavoroSpintonata, offesa e trascinata per metri dal marito di una paziente. Vittima, dell’ennesima aggressione, è una dottoressa, aggredita da un uomo che non era d’accordo sulla terapia somministrata dalla vittima alla moglie.La dottoressa ha già annunciato che sporgerà denuncia ai danni dell’aggressore e chiederà le dimissioni, restando a esercitare la sola professione di medico di base.Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri. Nel frattempo, il sindacato dei medici ha lanciato provocazioni come la richiesta del porto d’armi per i medici, evidenziando la gravità della situazione. Gli episodi di violenza, come quello accaduto a Minervino di Lecce, stanno diventando sempre più frequenti e mettono in luce una situazione di emergenza per la sicurezza dei professionisti sanitari. LEGGI TUTTO
Incidente sull’autostrada A23 tra Gemona e Carnia, 7 chilometri di coda
L’incidente ha coinvolto numerosi veicoli e ha causato il ferimento di circa 26 persone, di cui tre in modo grave.Incidente sull’autostrada A23 tra Gemona e Carnia, 7 chilometri di coda – Nanopress.itAttualmente, il traffico è ancora molto intenso. Incidente sull’autostrada A23 tra Gemona e Carnia, 7 chilometri di codaUn grave incidente si è registrato questa mattina sull’autostrada A23 tra Gemona e Carnia. L’incidente ha coinvolto numerosi veicoli e ha causato il ferimento di circa 26 persone, di cui tre in modo grave. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Udine e Tolmezzo.La centrale operativa regionale Sores Fvg ha inviato tutti gli equipaggi e i velivoli disponibili sul posto. L’autostrada è stata chiusa al traffico in direzione nord, ma è stata riaperta intorno alle 14:00. Attualmente, il traffico è ancora molto intenso, con code che si stanno lentamente riducendo. LEGGI TUTTO
Referendum, per cosa si vota e come sono schierati i partiti
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaManca un mese ai quattro referendum sul lavoro (promossi dalla Cgil) e a quello sulla cittadinanza (sponsorizzato tra gli altri da +Europa) dell’8-9 giugno. E i partiti iniziano a schierarsi. Nella maggioranza (contraria al merito dei quesiti) prevale la linea dell’astensione, per far fallire il raggiungimento del quorum. Pd, M5s e Avs sono invece mobilitati per la partecipazione al voto e per il sì ai quesiti (con l’eccezione del M5s che sul referendum sulla cittadinanza ha lasciato libertà di voto).Cosa chiedono i 5 cinque referendumI 5 referendum che hanno superato il vaglio della Corte Costituzionale, si svolgeranno l’8 e 9 giugno in occasione del secondo turno delle elezioni amministrative. Nel mirino c’è innanzitutto il Jobs act per il ripristino dell’articolo 18 e quindi del reintegro nei casi di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015 (da quando sono entrate in vigore le norme del governo Renzi, che hanno introdotto il contratto a tutele crescenti); i contratti a termine per limitarne l’utilizzo a causali specifiche e temporanee; l’eliminazione del limite all’indennità per i lavoratori licenziati in modo ingiustificato nelle piccole aziende (l’obiettivo è aumentare le tutele per chi lavora in aziende con meno di 16 dipendenti); la responsabilità solidale delle aziende committenti negli appalti, in caso di infortunio e malattia professionale. L’altro quesito ammesso, proposto tra gli altri da +Europa, chiede di dimezzare da 10 a 5 anni la residenza in Italia degli extracomunitari maggiorenni per presentare la domanda di cittadinanza.Loading…Maggioranza per la linea dell’astensioneManca ancora una presa di posizione ufficiale di Fdi (così come della Lega), ma, in base ad alcune indiscrezioni circolate, i vertici di Fratelli d’Italia avrebbero indicato a deputati e senatori la linea dell’astensione sul voto referendario dell’8 e 9 giugno. Il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha invece schierato chiaramente il partito. «Non so cosa dice FdI noi siamo per un astensionismo politico, non condividiamo la proposta referendaria». E la linea della non partecipazione al voto, secondo fonti del Carroccio, è quella scelta anche dalla Lega. Nella maggioranza, invece, a non seguire la linea dell’astensione è Noi Moderati, che però preannuncia 5 noSchlein schiera il Pd per cinque sì, ma riformisti su altra lineaLa segretaria del Pd Elly Schlein ha firmato per tutti i referendum. E ha schierato il partito a favore di 5 sì ai quesiti, compresi i 4 sul lavoro promossi dalla Cgil, tra cui quello sul Jobs Act. Ma consapevole dei mal di pancia dell’ala riformista del Pd, non ha chiesto abiure a chi non li ha firmati tutti e ha deciso in favore di tutti. Una sorta di libertà di coscienza, insomma, che alla minoranza tanto basta per veder garantita la sua agibilità politica. L’orientamento prevalente dei riformisti del Pd di Energia Popolare è di andare a votare, con l’indicazione di dire sì ai referendum sulla cittadinanza e a quello sulla responsabilità dell’impresa committente e di non votare gli altri tre sul lavoro.Conte: al referendum quattro sì per il lavoro Il leader del M5s Giuseppe Conte ha annunciato che ai referendum dell’8 e 9 giugno il M5s dirà 4 volte sì. Libertà di coscienza, invece, sul referendum cittadinanza. «Il Movimento 5 Stelle ha avviato il percorso dello Ius scholae – ha spiegato -. Riteniamo che sia il modo migliore per consentire l’acquisto della cittadinanza. Con la formazione scolastica c’è la possibilità di un’integrazione vera anche culturale, quindi è qualcosa di molto più concreto rispetto al dimezzamento puro e semplice dei termini attuali per l’acquisito della cittadinanza. Però abbiamo lasciato libertà di coscienza alla nostra comunità politica” LEGGI TUTTO
Cattolico con sei figli e due in affido: chi è Pietro Piciocchi, candidato del centrodestra alle comunali di Genova
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Sono veramente felice e accetto questa candidatura con grande passione, determinazione ed entusiasmo, un atteggiamento che in questi anni impegnativi ho cercato di mettere in campo tutti i giorni per la mia città». Con queste parole Pietro Piciocchi, attuale facente funzione sindaco di Genova, ha accettato l’investitura a candidato sindaco della città per la coalizione di centrodestra. Le elezioni comunali sono previste per la primavera del 2025 dopo le dimissioni di Marco Bucci, eletto presidente della Liguria lo scorso autunno. «Ho fatto riflessioni interiori dopo quanto è successo con l’elezione del Presidente Bucci: potevo ragionare che ho già dato il mio contributo. Ma chi nella vita ha ricevuto deve dare, chi come me ha ricevuto tanto deve restituire alla comunità. Ecco perché ho deciso di accettare questa candidatura che mi è stata chiesta da tanti amici che fanno parte di una coalizione molto vicina. Vogliamo mettere al centro i cittadini perché sono al centro di tutto. Il nostro ruolo è il servizio ai cittadini, non il potere. Siamo anni luce da gestione clienterale».Le liste che lo appoggianoL’attuale facente funzioni è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e Nuovo Psi oltre a due liste civiche.Loading…Assessore e vicesindaco dell’ultima giunta BucciClasse 1977, avvocato civilista, cattolico, sei figli e altri due in affido, è stato assessore e vice sindaco nell’ultima giunta Bucci.Attuale sindaco facente funzioniLa nomina a presidente della Regione di Bucci ha portato il suo vice ad assumerne la carica in attesa delle prossime elezioni comunali, previste per la prossima primavera. Assessore al Bilancio, Lavori pubblici, Manutenzioni, Verde pubblico, Piciocchi ha iniziato la sua carriera politica nel 2017 scegliendo di entrare nella squadra di Bucci.Avvocato specializzato in diritto amministrativo e degli enti localiLaureato in Giurisprudenza, docente di diritto alla Bocconi di Milano, il neo sindaco di Genova ha intrapreso la carriera da avvocato specializzandosi in diritto amministrativo e degli enti locali. Un background fondamentale che gli ha permesso di affrontare i suoi impegni nella pubblica amministrazione legati alle finanze pubbliche e alle opere infrastrutturali. Come assessore al Bilancio, Piciocchi ha lavorato per la riduzione del debito comunale trovando conferme del suo operato con la nomina a vice sindaco, arrivata con la rielezione del sindaco Bucci nel 2022. LEGGI TUTTO
Fine vita, il governo impugna la legge della Toscana
Il governo ha deciso in Consiglio dei ministri di impugnare la legge Toscana sul fine vita. La regione era stata la prima in Italia a disciplinare questa materia: con le sue disposizioni degli scorsi mesi si occupava di definire la procedura con cui le Asl sono autorizzare a somministrare i farmaci ai pazienti che ne facciano richiesta, previa corrispondenza di questi ultimi ai criteri fissati dalla Corte Costituzionale. La Toscana si è mossa per colmare il vuoto normativo determinato dal Parlamento, che non ha mai legiferato sull’argomento nonostante l’invito – con una sentenza del 2019 – della stessa Corte. A partire da quell’anno, il suicidio assistito in Italia è legale: i pazienti devono rientrare però in alcuni requisiti: irreversibilità della patologia, presenza di sofferenze fisiche o psicologiche, che il paziente reputa intollerabili, (c) dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale, (d) capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli.
Giani: “Decisione paradossale, difenderemo la nostra legge”
“È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte costituzionale che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito”, ha commentato il governatore toscano Eugenio Giani. “Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone. Come presidente della Regione Toscana – dice sempre Giani – esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita. Questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili. La nostra normativa – aggiunge – è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”. LEGGI TUTTO
Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri.Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”- Nanopress.itL’aggressione ai danni della dottoressa si è verificata presso la Guardia Medica di Uggiano La Chiesa. Dottoressa aggredita durante il turno di lavoroSpintonata, offesa e trascinata per metri dal marito di una paziente. Vittima, dell’ennesima aggressione, è una dottoressa, aggredita da un uomo che non era d’accordo sulla terapia somministrata dalla vittima alla moglie.La dottoressa ha già annunciato che sporgerà denuncia ai danni dell’aggressore e chiederà le dimissioni, restando a esercitare la sola professione di medico di base.Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri. Nel frattempo, il sindacato dei medici ha lanciato provocazioni come la richiesta del porto d’armi per i medici, evidenziando la gravità della situazione. Gli episodi di violenza, come quello accaduto a Minervino di Lecce, stanno diventando sempre più frequenti e mettono in luce una situazione di emergenza per la sicurezza dei professionisti sanitari. LEGGI TUTTO