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Individuato il segnale del telefono di uno dei tre giovani dispersi per la piena del Natisone
È stato individuato il segnale di uno dei cellulari dei tre giovani travolti dalla piena del fiume Natisone, di cui non si hanno più notizie da oltre 20 ore.Individuato il segnale del telefono di uno dei tre giovani dispersi per la piena del Natisone – Nanopress.itQuesta mattina sono riprese le ricerche dei vigili del fuoco, che stanno perlustrando l’area. Operazione resa complicata dalle avverse condizioni meteo.Individuato il segnale del cellulare di uno dei dispersi in FriuliRisultano tuttora dispersi i tre giovani sorpresi dall’esondazione del fiume Natisone, avvenuta a seguito delle condizioni meteorologiche estreme che da giorni stanno imperversando nel nord Italia. Questa mattina i soccorritori hanno intercettato il segnale di uno dei cellulari dei tre dispersi. Le ricerche, che nella notte sono state interrotte, sono riprese in quella specifica zona, anche se non è certo che lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario durante il disperato tentativo di sottrarsi alla piena del fiume.I tre ragazzi si trovavano su una piccola isola e avevano lanciato l’allarme telefonico mentre l’acqua stava rapidamente salendo a causa delle piogge torrenziali delle ultime ore. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, non hanno potuto identificare chi avesse lanciato l’SOS. Le ricerche sono in corso con l’ausilio di un elicottero dei vigili del fuoco partito da Venezia, e con i Carabinieri, che sono sul posto.Un ultimo abbraccio e poi la piena del fiume che li travolge. In #FriuliVeneziaGiulia, tre giovani sono dispersi da ore nelle acque del #Natisone. pic.twitter.com/Ctx5ukiEZK — Tg1 (@Tg1Rai) May 31, 2024Le speranze di ritrovarli vivi ridotte al lumicinoPurtroppo, a quasi venti ore dalla loro scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, a causa della velocità dell’acqua e dell’ipotermia. Gli esperti ritengono che il fiume Natisone, noto per il suo carattere torrentizio estremo, possa “restituire” i corpi dei ragazzi. Dopo piene improvvise, come quella del 31 maggio, segue uno “sgonfiamento” altrettanto repentino, con portate d’acqua che improvvisamente si riducono drasticamente. Proseguono le ricerche _ Nanopress.itI tre ragazzi dispersi sono Patrizia Cormos, 20 anni, Bianca Doros, 23, e il suo fidanzato di 25 anni. Patrizia vive con la famiglia a Basaldella di Campoformido, vicino a Udine, ed è una studentessa al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti Tiepolo, con un corso di Interior design. Bianca Doros era arrivata da pochi giorni dalla Romania a Udine per visitare i genitori che vivono lì. Il fidanzato di Bianca è originario della Romania e residente in Austria.Ieri erano usciti per festeggiare un esame appena sostenuto da Patrizia. La piena del Natisone li ha sorpresi, e quando i vigili del fuoco sono riusciti a individuarli, nessuno dei tre è riuscito ad aggrapparsi alla corda lanciata dall’elicottero. LEGGI TUTTO
Festival delle Regioni, Mattarella: “Competenze Autonomia nei limiti dettati dalla Carta”
Parlando a Venezia al Festival delle Regioni e delle Province Autonome, la manifestazione promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con la Regione del Veneto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato la platea con un lungo messaggio. “Rivolgo un saluto molto cordiale a tutti i presenti, ai Ministri, al Presidente e al Vicepresidente della Conferenza, al Presidente della Regione che ci ospita, ai Presidenti e agli assessori regionali, al Sindaco. Partecipo sempre volentieri al Festival delle Regioni che si avvia ormai a diventare un appuntamento fisso e che ogni anno propone contenuti nuovi e specifici”. Il Capo dello Stato ha partecipato alla sessione mattutina della seconda giornata del Festival delle Regioni al Palazzo Ducale. All’incontro sono intervenuti il presidente del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Michele Emiliano e il presidente Massimiliano Fedriga. “Oggi, come ha ricordato il Presidente Fedriga, celebriamo innanzitutto una ricorrenza di rilievo: i 25 anni della riforma costituzionale che ha introdotto l’elezione a suffragio universale e diretto dei Presidenti delle Regioni. È significativo che, nonostante la Costituzione lasci agli Statuti la facoltà di disporre in modo diverso, nessuna Regione abbia scelto una diversa modalità di individuazione del proprio Presidente. L’elezione diretta ha segnato l’avvio di un percorso riformatore che ha avuto il suo approdo in una significativa modifica del Titolo V della Costituzione con la quale è stato attribuito alle Regioni, unitamente ai Comuni, alle Province e alle Città Metropolitane e al pari dello Stato, il carattere di ente costitutivo della Repubblica, sulla base della comune derivazione dalla sovranità popolare. Sono state, inoltre, contestualmente incrementate, in misura rilevante, le competenze legislative delle Regioni. Il principio autonomista, presente sin dall’origine tra i principi fondamentali nella nostra Carta costituzionale, ha avuto in tal modo più ampia attuazione. Il nuovo riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni ha richiesto del tempo per assestarsi. Nella fase iniziale si è manifestato, come è noto, un elevato tasso di conflittualità istituzionale che la giurisprudenza della Corte costituzionale ha tuttavia col tempo e ricondotto a livelli fisiologici, assicurando stabilità all’esercizio delle funzioni tra i diversi livelli territoriali di governo”.
Autonomia efficace se rispetta carta e sussidiarietà
“L’autonomia ha trovato in tal modo un’adeguata valorizzazione ed è risultato evidente come essa si dimostri efficace e vantaggiosa per le collettività quando comporta l’esercizio di funzioni e competenze secondo una ragionevole applicazione dei principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, termini che la nostra Costituzione impiega con riferimento alle funzioni amministrative ma che costituiscono criteri validi anche con riferimento all’articolazione delle funzioni legislative. Vorrei richiamare brevemente l’attenzione su un particolare aspetto della governance multi-livello nel quadro della quale si esercitano le competenze regionali. L’autonomia comporta il riconoscimento di determinate competenze da esercitare nel rispetto dei limiti stabiliti dal dettato costituzionale e al riparo da sconfinamenti altrui. Tuttavia, nell’esercizio delle proprie attribuzioni i diversi livelli di governo hanno la necessità di coltivare un rapporto tra loro al fine di gestire le intersezioni, talvolta intense, tra le rispettive competenze. La gestione delle molteplici forme di intreccio nel riparto delle competenze – in particolare tra le Regioni e lo Stato -riveste un’importanza fondamentale per il buon esercizio dei rispettivi compiti nell’interesse dei cittadini”, ha proseguito Mattarella.
Indispensabile leale e proficua collaborazione Stato-Regioni
“La Corte costituzionale, al fine di orientare tali rapporti, ha da tempo enunciato il principio della leale collaborazione. Questo perché, affinché l’ordinamento della Repubblica funzioni, è indispensabile che Regioni e Stato collaborino proficuamente nel rispetto – ripeto -dei limiti delle proprie competenze stabilite dalla Costituzione o dalla legge. Questo vale per i diversi livelli di Governo ma anche nei rapporti tra i poteri. Lo stesso Presidente della Repubblica, pur nella particolare specificità del suo ruolo, è tenuto ad adottare come metodo quello della leale collaborazione. Sono numerosi i casi in cui Regioni e Stato concorrono all’esercizio di una funzione attribuita dalla Costituzione in vista di un risultato comune. Diventa, in queste ipotesi, indispensabile la convergenza e un corretto bilanciamento tra le rispettive istanze ed esigenze. La collaborazione tra i diversi livelli di governo ha, come sappiamo, individuato sedi e spazi nelle diverse Conferenze che, in varie forme, l’hanno istituzionalizzata e resa un modus operandi al quale sempre più spesso si ricorre. Senza la pratica della leale collaborazione diviene impossibile tutelare interessi fondamentali della collettività. Basti pensare alla materia sanitaria e a come, particolarmente in quest’ambito, il concorso di Stato e Regioni nel perseguire i medesimi obiettivi risulti essenziale, perché l’esercizio delle rispettive competenze ha un solo fine, doverosamente comune: il diritto alla salute dei cittadini. Un sistema – soggetto a una dinamica di costi crescenti e per il quale, accanto al problema delle risorse, che sussiste, con alterne vicende, dal biennio 2088 / 2009 – si pongono esigenze di razionalizzazione e di riqualificazione per migliorare i servizi offerti ai cittadini”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
Collaborazione necessaria, superare divari sanità
“Una strategia unitaria e la collaborazione tra istituzioni sono necessarie per superare intollerabili divari tra i diversi sistemi sanitari regionali e garantire una copertura universale e un accesso uniforme alle prestazioni sull’intero territorio della Repubblica, obiettivi irrinunciabili di un Servizio sanitario nazionale. Un metodo – quello della leale collaborazione – che sembra dover presiedere anche alle politiche volte a promuovere le eccellenze nazionali, obiettivo che avete posto al centro dei lavori di questi giorni. Eccellenze che costituiscono dei punti di forza per la Repubblica ma che per essere adeguatamente valorizzate richiedono che se ne prenda coscienza e si affrontare, attraverso riforme coraggiose, i punti di debolezza del sistema economico e istituzionale. La digitalizzazione dell’amministrazione, i tempi della giustizia, l’alto costo dell’energia, la sostenibilità ambientale, le criticità che si riscontrano nel settore dei lavori pubblici, sono tutti ambiti interessati da interventi previsti dal PNRR sui quali occorre mantenere fissa l’attenzione e costante l’impegno. Per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati occorre praticare intensamente la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, a partire dalle istituzioni europee nonché attraverso una stretta cooperazione tra Stato e Regioni che devono procedere nella stessa direzione. L’Unione Europea è, spesso, per questi problemi parte indefettibile della soluzione – penso, ad esempio, al tema della difesa e della sicurezza – e risulta, inoltre, estremamente utile il confronto con le esperienze degli altri partner europei. La collaborazione istituzionale, dando forza e stabilità alle decisioni assunte, agevola l’adozione di quelle politiche di medio e lungo periodo necessarie a misurarsi con i nodi strutturali che limitano la crescita economica e sociale del Paese. Il mio augurio – e sono fiducioso che questo accada – è, dunque, che i lavori di questi giorni abbiano luogo in questo spirito, alla ricerca di intese, orientate al conseguimento di obiettivi condivisi che rafforzino le istituzioni, l’economia e la coesione sociale. Buon lavoro, dunque, nell’interesse delle Regioni e di tutti i cittadini della Repubblica”, ha concluso il Capo dello Stato. LEGGI TUTTOUsa-Italia, il vicepresidente Vance programma un incontro a Roma con Meloni
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaIl vicepresidente americano JD Vance sta programmando una visita in Italia alla fine di aprile. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, sottolineando che Vance potrebbe essere a Roma fra il 18 e il 20 aprile. I diplomatici americani hanno chiesto alle controparti italiane di coordinare un incontro con la premier Giorgia Meloni.Un incontro importante che arriverà dopo l’entrata in vigore dei dazi annunciati dall’amministrazione Trump ai quali dall’Italia si guarda con forte apprensione per l’impatto che potranno avere su settori chiave per l’export italiano.Loading…In un’intervista al Financial Times Meloni si era detto d’accordo con il vicepresidente Usa, perché come lei sostiene «da anni» l’Europa «i è un po’ persa» e aveva liquidato come «infantile» e «superficiale» l’idea che l’Italia dovrà scegliere tra Washington e Bruxelles, ricordando comunque che gli Stati Uniti sono il «primo alleato». LEGGI TUTTO
Nettuno, scontro fra due auto: morti un bambino di 5 anni e la zia incinta
Alla guida dell’auto su cui viaggiavano le vittime c’era la madre del piccolo, rimasta a sua volta ferita. Per il bambino e la zia non c’è stato nulla da fare. Nettuno, scontro fra due auto: morto un bambino di 5 anni e la zia incinta – Nanopress.itA scontrarsi sono state due auto: la Kia, con a bordo la famiglia, e una Mini, che pare procedesse contromano. Sulla dinamica del sinistro sono tuttora in corso gli accertamenti delle forze dell’ordine. Incidente a Nettuno: morto un bambino di 5 anni e la zia incintaÈ drammatico il bilancio dell’incidente stradale avvenuto nella serata di mercoledì, 4 settembre, a Nettuno, comune vicino Roma. Nell’incidente hanno perso la vita Sabrina Spallotta, 39 anni e incinta, e suo nipote di 5 anni. La madre del bambino, Simona Spallotta, anche lei incinta, è rimasta gravemente ferita e portata all’ospedale San Camillo.Nell’incidente sono state coinvolte una Kia – a bordo della quale viaggiava la famiglia – e una Mini. Le due auto si sono scontrate frontalmente nei pressi di un incrocio. Le indagini delle forze dell’ordine sono tuttora in corso per determinare la dinamica dell’incidente.Per la vittima e il nipotino non c’è stato nulla da fare, i due sono morti sul colpo. Il conducente della Mini è rimasto a sua volta ferito, ma non sarebbe in pericolo di vita. LEGGI TUTTO
Fausta Bonino condannata all’ergastolo: l’infermiera è accusata di aver ucciso quattro pazienti con iniezioni letali
Fausta Bonino, che si è sempre professata innocente, era presente in aula alla lettura della sentenza. L’ex infermiera è accusata di omicidio volontario. Fausta Bonino condannata all’ergastolo – Nanopress.itLa sentenza è stata emessa dalla Corte d’assise d’appello bis.Fausta Bonino condannata all’ergastoloFausta Bonino, l’infermiera dell’ospedale di Piombino finita a processo per le morti di alcuni pazienti, è stata condannata alla pena dell’ergastolo. La sentenza è stata emessa questa mattina dalla corte d’assise d’appello al processo bis di secondo grado, dopo che la Cassazione aveva annullato l’assoluzione della donna. Le morti sospette risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2015, quando Fausta Bonino lavorava come infermiera all’ospedale di Piombino. Inizialmente, l’infermiera era stata accusata di dieci decessi: in primo grado era stata condannata all’ergastolo per quattro di questi casi, ma in appello era stata assolta. Tuttavia, la Cassazione ha disposto un nuovo appello per quattro pazienti deceduti, confermando l’assoluzione per gli altri sei casi.Al processo bis, al cospetto della corte d’assise d’appello a Firenze, il sostituto procuratore generale Fabio Origlio ha quindi chiesto la condanna all’ergastolo per Fausta Bonino, accusata di aver iniettato eparina (un anticoagulante che, se assunto in quantità imponenti, provoca emorragie interne) a quattro pazienti, causandone il decesso.Fausta Bonino, che si è sempre professata innocente, era presente in aula alla lettura della sentenza. Si procederà ora in Cassazione per capire quale sarà il destino dell’ex infermiera.Le parole del legale“Prendiamo atto della sentenza. Siamo curiosi di leggere le motivazioni, perché in questa vicenda ci sono molti fatti che non tornano, molti dubbi e quindi la corte d’assise d’appello adesso avrà il compito di mettere in fila queste cose” ha detto all’Ansa il legale dell’infermiera, annunciando il ricorso per il terzo grado di giudizio. LEGGI TUTTO
Individuato il segnale del telefono di uno dei tre giovani dispersi per la piena del Natisone
È stato individuato il segnale di uno dei cellulari dei tre giovani travolti dalla piena del fiume Natisone, di cui non si hanno più notizie da oltre 20 ore.Individuato il segnale del telefono di uno dei tre giovani dispersi per la piena del Natisone – Nanopress.itQuesta mattina sono riprese le ricerche dei vigili del fuoco, che stanno perlustrando l’area. Operazione resa complicata dalle avverse condizioni meteo.Individuato il segnale del cellulare di uno dei dispersi in FriuliRisultano tuttora dispersi i tre giovani sorpresi dall’esondazione del fiume Natisone, avvenuta a seguito delle condizioni meteorologiche estreme che da giorni stanno imperversando nel nord Italia. Questa mattina i soccorritori hanno intercettato il segnale di uno dei cellulari dei tre dispersi. Le ricerche, che nella notte sono state interrotte, sono riprese in quella specifica zona, anche se non è certo che lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario durante il disperato tentativo di sottrarsi alla piena del fiume.I tre ragazzi si trovavano su una piccola isola e avevano lanciato l’allarme telefonico mentre l’acqua stava rapidamente salendo a causa delle piogge torrenziali delle ultime ore. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, non hanno potuto identificare chi avesse lanciato l’SOS. Le ricerche sono in corso con l’ausilio di un elicottero dei vigili del fuoco partito da Venezia, e con i Carabinieri, che sono sul posto.Un ultimo abbraccio e poi la piena del fiume che li travolge. In #FriuliVeneziaGiulia, tre giovani sono dispersi da ore nelle acque del #Natisone. pic.twitter.com/Ctx5ukiEZK — Tg1 (@Tg1Rai) May 31, 2024Le speranze di ritrovarli vivi ridotte al lumicinoPurtroppo, a quasi venti ore dalla loro scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, a causa della velocità dell’acqua e dell’ipotermia. Gli esperti ritengono che il fiume Natisone, noto per il suo carattere torrentizio estremo, possa “restituire” i corpi dei ragazzi. Dopo piene improvvise, come quella del 31 maggio, segue uno “sgonfiamento” altrettanto repentino, con portate d’acqua che improvvisamente si riducono drasticamente. Proseguono le ricerche _ Nanopress.itI tre ragazzi dispersi sono Patrizia Cormos, 20 anni, Bianca Doros, 23, e il suo fidanzato di 25 anni. Patrizia vive con la famiglia a Basaldella di Campoformido, vicino a Udine, ed è una studentessa al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti Tiepolo, con un corso di Interior design. Bianca Doros era arrivata da pochi giorni dalla Romania a Udine per visitare i genitori che vivono lì. Il fidanzato di Bianca è originario della Romania e residente in Austria.Ieri erano usciti per festeggiare un esame appena sostenuto da Patrizia. La piena del Natisone li ha sorpresi, e quando i vigili del fuoco sono riusciti a individuarli, nessuno dei tre è riuscito ad aggrapparsi alla corda lanciata dall’elicottero. LEGGI TUTTO
Festival delle Regioni, Mattarella: “Competenze Autonomia nei limiti dettati dalla Carta”
Parlando a Venezia al Festival delle Regioni e delle Province Autonome, la manifestazione promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con la Regione del Veneto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato la platea con un lungo messaggio. “Rivolgo un saluto molto cordiale a tutti i presenti, ai Ministri, al Presidente e al Vicepresidente della Conferenza, al Presidente della Regione che ci ospita, ai Presidenti e agli assessori regionali, al Sindaco. Partecipo sempre volentieri al Festival delle Regioni che si avvia ormai a diventare un appuntamento fisso e che ogni anno propone contenuti nuovi e specifici”. Il Capo dello Stato ha partecipato alla sessione mattutina della seconda giornata del Festival delle Regioni al Palazzo Ducale. All’incontro sono intervenuti il presidente del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Michele Emiliano e il presidente Massimiliano Fedriga. “Oggi, come ha ricordato il Presidente Fedriga, celebriamo innanzitutto una ricorrenza di rilievo: i 25 anni della riforma costituzionale che ha introdotto l’elezione a suffragio universale e diretto dei Presidenti delle Regioni. È significativo che, nonostante la Costituzione lasci agli Statuti la facoltà di disporre in modo diverso, nessuna Regione abbia scelto una diversa modalità di individuazione del proprio Presidente. L’elezione diretta ha segnato l’avvio di un percorso riformatore che ha avuto il suo approdo in una significativa modifica del Titolo V della Costituzione con la quale è stato attribuito alle Regioni, unitamente ai Comuni, alle Province e alle Città Metropolitane e al pari dello Stato, il carattere di ente costitutivo della Repubblica, sulla base della comune derivazione dalla sovranità popolare. Sono state, inoltre, contestualmente incrementate, in misura rilevante, le competenze legislative delle Regioni. Il principio autonomista, presente sin dall’origine tra i principi fondamentali nella nostra Carta costituzionale, ha avuto in tal modo più ampia attuazione. Il nuovo riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni ha richiesto del tempo per assestarsi. Nella fase iniziale si è manifestato, come è noto, un elevato tasso di conflittualità istituzionale che la giurisprudenza della Corte costituzionale ha tuttavia col tempo e ricondotto a livelli fisiologici, assicurando stabilità all’esercizio delle funzioni tra i diversi livelli territoriali di governo”.
Autonomia efficace se rispetta carta e sussidiarietà
“L’autonomia ha trovato in tal modo un’adeguata valorizzazione ed è risultato evidente come essa si dimostri efficace e vantaggiosa per le collettività quando comporta l’esercizio di funzioni e competenze secondo una ragionevole applicazione dei principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, termini che la nostra Costituzione impiega con riferimento alle funzioni amministrative ma che costituiscono criteri validi anche con riferimento all’articolazione delle funzioni legislative. Vorrei richiamare brevemente l’attenzione su un particolare aspetto della governance multi-livello nel quadro della quale si esercitano le competenze regionali. L’autonomia comporta il riconoscimento di determinate competenze da esercitare nel rispetto dei limiti stabiliti dal dettato costituzionale e al riparo da sconfinamenti altrui. Tuttavia, nell’esercizio delle proprie attribuzioni i diversi livelli di governo hanno la necessità di coltivare un rapporto tra loro al fine di gestire le intersezioni, talvolta intense, tra le rispettive competenze. La gestione delle molteplici forme di intreccio nel riparto delle competenze – in particolare tra le Regioni e lo Stato -riveste un’importanza fondamentale per il buon esercizio dei rispettivi compiti nell’interesse dei cittadini”, ha proseguito Mattarella.
Indispensabile leale e proficua collaborazione Stato-Regioni
“La Corte costituzionale, al fine di orientare tali rapporti, ha da tempo enunciato il principio della leale collaborazione. Questo perché, affinché l’ordinamento della Repubblica funzioni, è indispensabile che Regioni e Stato collaborino proficuamente nel rispetto – ripeto -dei limiti delle proprie competenze stabilite dalla Costituzione o dalla legge. Questo vale per i diversi livelli di Governo ma anche nei rapporti tra i poteri. Lo stesso Presidente della Repubblica, pur nella particolare specificità del suo ruolo, è tenuto ad adottare come metodo quello della leale collaborazione. Sono numerosi i casi in cui Regioni e Stato concorrono all’esercizio di una funzione attribuita dalla Costituzione in vista di un risultato comune. Diventa, in queste ipotesi, indispensabile la convergenza e un corretto bilanciamento tra le rispettive istanze ed esigenze. La collaborazione tra i diversi livelli di governo ha, come sappiamo, individuato sedi e spazi nelle diverse Conferenze che, in varie forme, l’hanno istituzionalizzata e resa un modus operandi al quale sempre più spesso si ricorre. Senza la pratica della leale collaborazione diviene impossibile tutelare interessi fondamentali della collettività. Basti pensare alla materia sanitaria e a come, particolarmente in quest’ambito, il concorso di Stato e Regioni nel perseguire i medesimi obiettivi risulti essenziale, perché l’esercizio delle rispettive competenze ha un solo fine, doverosamente comune: il diritto alla salute dei cittadini. Un sistema – soggetto a una dinamica di costi crescenti e per il quale, accanto al problema delle risorse, che sussiste, con alterne vicende, dal biennio 2088 / 2009 – si pongono esigenze di razionalizzazione e di riqualificazione per migliorare i servizi offerti ai cittadini”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
Collaborazione necessaria, superare divari sanità
“Una strategia unitaria e la collaborazione tra istituzioni sono necessarie per superare intollerabili divari tra i diversi sistemi sanitari regionali e garantire una copertura universale e un accesso uniforme alle prestazioni sull’intero territorio della Repubblica, obiettivi irrinunciabili di un Servizio sanitario nazionale. Un metodo – quello della leale collaborazione – che sembra dover presiedere anche alle politiche volte a promuovere le eccellenze nazionali, obiettivo che avete posto al centro dei lavori di questi giorni. Eccellenze che costituiscono dei punti di forza per la Repubblica ma che per essere adeguatamente valorizzate richiedono che se ne prenda coscienza e si affrontare, attraverso riforme coraggiose, i punti di debolezza del sistema economico e istituzionale. La digitalizzazione dell’amministrazione, i tempi della giustizia, l’alto costo dell’energia, la sostenibilità ambientale, le criticità che si riscontrano nel settore dei lavori pubblici, sono tutti ambiti interessati da interventi previsti dal PNRR sui quali occorre mantenere fissa l’attenzione e costante l’impegno. Per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati occorre praticare intensamente la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, a partire dalle istituzioni europee nonché attraverso una stretta cooperazione tra Stato e Regioni che devono procedere nella stessa direzione. L’Unione Europea è, spesso, per questi problemi parte indefettibile della soluzione – penso, ad esempio, al tema della difesa e della sicurezza – e risulta, inoltre, estremamente utile il confronto con le esperienze degli altri partner europei. La collaborazione istituzionale, dando forza e stabilità alle decisioni assunte, agevola l’adozione di quelle politiche di medio e lungo periodo necessarie a misurarsi con i nodi strutturali che limitano la crescita economica e sociale del Paese. Il mio augurio – e sono fiducioso che questo accada – è, dunque, che i lavori di questi giorni abbiano luogo in questo spirito, alla ricerca di intese, orientate al conseguimento di obiettivi condivisi che rafforzino le istituzioni, l’economia e la coesione sociale. Buon lavoro, dunque, nell’interesse delle Regioni e di tutti i cittadini della Repubblica”, ha concluso il Capo dello Stato. LEGGI TUTTO