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    Trovato cadavere di un anziano in casa a Firenze, ipotesi omicidio

    Il ritrovamento è stato fatto da un parente della vittima, che ha immediatamente lanciato l’allarme, allertando la polizia. Polizia scientifica – nanopress.itTra le ipotesi sulle cause della morte c’è quella dell’omicidio.Trovato cadavere di un anziano in casa a FirenzeDrammatico ritrovamento nel primo pomeriggio di oggi – giovedì 30 novembre – in un appartamento in via de Pinedo a Firenze. Il corpo senza vita di un uomo, un cittadino iraniano di 72 anni, è stato scoperto da un parente che ha immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto è giunta una pattuglia della polizia, che sta effettuando gli accertamenti del caso.Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze. Ci sarebbero elementi, sempre secondo quanto si è appreso finora, che depongono per un caso di morte violenta. Il cadavere, secondo quanto si è appreso, era sul pavimento e avrebbe avuto le mani legate e un sacchetto in testa. La vittima si chiamava Safaei Chaikar Kiomars. L’appartamento era sottosopra. LEGGI TUTTO

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    Imprenditore aggredito dopo un tamponamento, a ridurlo in fin di vita è stato un 16enne

    La vittima dell’aggressione è l’imprenditore Marco Nebiolo, che si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Cto di Torino.Marco Nebiolo – Nanopress.itIl pestaggio è avvenuto lo scorso venerdì mattina in corso Unità d’Italia dopo che la Citroen Xsara su cui viaggiava proprio il 16enne denunciato questa mattina ha tamponato la Grande Punto sulla quale viaggiava la vittima.Fermato l’aggressore di Marco NebioloSarebbe stato uno ragazzo di 16 anni ad aggredire Marco Nebiolo, l’imprenditore torinese vittima di un violento pestaggio avvenuto il 24 novembre scorso in corso Unità d’Italia nel capoluogo piemontese. L’agente immobiliare rimase gravemente ferito, ed è tuttora ricoverato al Cto di Torino per un trauma cranico e lesioni al corpo.Il 16enne identificato nelle scorse ore è stato denunciato per lesioni. Il ragazzo è stato individuato grazie al racconto di alcuni testimoni che hanno contattato i carabinieri della stazione di San Salvario. Il ragazzo, passeggero dell’auto che aveva tamponato quella su cui viaggiava Nebiolo, era sceso dall’auto, aggredendo la vittima, dopo averlo tamponato a un semaforo. Alla guida della vettura c’era una guardia giurata di 36 anni. LEGGI TUTTO

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    Minaccia di sfigurare l’ex, lei lo denuncia e lo fa arrestare

    A finire in manette un 36enne di Portici, provincia di Napoli, che avrebbe minacciato la sua ex fidanzata di sfigurarla con l’acido perché non si rassegnava alla fine della loro relazione.Auto dei Carabinieri – Nanopress.itL’uomo l’avrebbe anche seguita varie volte sotto casa, oltre a inviarle messaggi minacciosi e a danneggiarle l’auto.Minacce all’ex, 36enne in manettePrima l’avrebbe minacciata di morte, poi di sfigurarla con l’acido perché non si era rassegnato alla fine della loro relazione. Con queste accuse un pregiudicato 36enne di Portici, Napoli, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Ercolano. Secondo l’accusa, l’indagato voleva ricominciare la relazione con la sua ex compagna. Inizialmente le avrebbe inviato ripetuti messaggi sul cellulare e si sarebbe presentato sotto casa di lei.Dopodiché avrebbe iniziato con le minacce di sfigurarla con l’acido se non fossero tornati insieme. L’uomo l’avrebbe anche seguita varie volte sotto casa, oltre a inviarle messaggi intimidatori e a danneggiarle l’auto. Stanca dell’atteggiamento pericoloso e violento del suo ex, la vittima ha sporto denuncia. Questa mattina il 36enne è stato arrestato, su richiesta del gip di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Uccide la moglie sotto gli occhi dei figli, le urla dei bambini nella telefonata ai carabinieri: “Venite, l’ho ammazzata”

    La vittima è Vincenza Angrisano, 42enne di Andria. A colpirla a morte sarebbe stato il marito, Luigi Leonetti, 51 anni.Vincenza Angrisano – Nanopress.itL’uomo è stato sottoposto a fermo nella notte. Sembra che la vittima e il marito vivessero ormai da separati in casa. Nella serata di martedì sarebbe scoppiata l’ennesima lite tra i due, finita con l’omicidio della donna, avvenuto sotto gli occhi dei due figli, di 6 e 11 anni.Donna uccisa dal marito ad AndriaÈ stato sottoposto a fermo Luigi Leonetti, l’uomo di 51 anni accusato di omicidio volontario. L’uomo avrebbe ucciso la moglie, Vincenza Angrisano, 42 anni, accoltellandola sotto gli occhi dei due figli, due bambini di 6 e 11 anni. È stato proprio lui ad allertare un’ambulanza, raccontando quanto era appena successo. “Venite, l’ho ammazzata” ha detto al telefono agli operatori del 118, mentre in sottofondo si sentivano i bambini gridare per lo spavento. Sono stati i sanitari ad avvertire i carabinieri, che sono arrivati sul posto nel giro di pochi minuti.Stando a quanto ricostruito finora, sembra che la coppia vivesse ormai da separati in casa. I due coniugi si erano lasciati da circa un mese, ma lui non si era rassegnato alla fine del matrimonio. Ieri, dopo l’ennesima lite, ha impugnato un coltello e ha ucciso la moglie, colpendola più volte all’addome e al torace. La donna non ha avuto scampo.I bambini sono stati momentaneamente affidati ad alcuni parenti, mentre Leonetti si trova in carcere in attesa di essere ascoltato dal giudice per le indagini preliminari.Vincenza Angrisano lavorava nelle vendite di prodotti per la casa. Il marito lavorava come guardiano in un rimessaggio di auto. Una collega della donna ha raccontato che la vittima aveva intenzione di cambiare casa, perché ormai il rapporto con il marito si era logorato. “Lui la trattava male” ha riferito la collega a Tgcom24. LEGGI TUTTO

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    Studentessa 15enne abusata su un bus a Forlì, arrestato un 63enne

    L’uomo arrestato è un 63enne originario del Congo ma residente a Forlì-Cesena. È accusato di aver abusato di una ragazza di 15 anni il 16 settembre scorso.Violenza sulle donne – Nanopress.itL’uomo l’avrebbe seguita e molestata mentre saliva sull’autobus. La vittima ha chiamato un amico che è andato a prenderla alla fermata. Qualche giorno dopo l’accaduto la madre della studentessa ha denunciato i fatti agli agenti della Questura di Ravenna.Studentessa 15enne aggredita su un bus a ForlìUn commerciante di 63 anni originario del Congo, ma residente da anni a Forlì, provincia di Forlì-Cesena, è stato arrestato con l’accusa di aver molestato una studentessa di 15 anni su un bus di linea. L’indagato è stato trasferito in carcere e al cospetto del giudice per le indagini preliminari ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere.L’accaduto risale al 16 settembre scorso, quando l’uomo avrebbe avvicinato la giovane studentessa, seguendola sull’autobus, e l’avrebbe molestata. Subito dopo la ragazza ha chiesto aiuto a un amico che è andato a prenderla alla fermata successiva. Qualche giorno dopo, la madre della 15enne ha sporto denuncia in Questura. Le indagini hanno accertato le responsabilità dell’uomo, che è stato indagato per violenza sessuale aggravata dalla minore età. LEGGI TUTTO

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    Giornalisti aggrediti dai Casamonica, 4 condanne a due anni

    L’aggressione si registrò nel 2018 a Porta Furba, Roma, durante l’arresto di alcuni appartenenti del clan Casamonica.Floriana Bulfon – Nanopress.itIl tribunale monocratico ha condannato quattro persone, tutte legate ai Casamonica, a due anni di carcere per minacce e violenza privata.Quattro condanne per l’aggressione a Giacovazzo e BulfonNuovo scacco al clan dei Casamonica. Questa mattina il Tribunale monocratico di Roma ha emesso le sentenze di condanna per quattro affiliati del clan, accusato di aver aggredito il 17 luglio del 2018 i due giornalisti, Pier Giorgio Giacovazzo e Floriana Bulfon, mentre documentavano l’operazione Gramigna dei carabinieri di Roma nel quartiere capitolino di Porta Furba, periferia sud-est di Roma.I quattro arrestati sono accusati di violenza privata e minacce. La sentenza è di due anni di carcere. Nel processo si sono costituiti parte civile la Fnsi e la Rai oltre ai due giornalisti vittime dell’aggressione. “Il giudice ha ritenuto la condotta particolarmente lesiva del servizio informativo garantito dalla Rai. La sentenza ribadisce che non vi sono zone pubbliche precluse ai giornalisti che rimangono un provvidenziale presidio di democrazia nel nostro Paese” ha detto il legale di parte civile. LEGGI TUTTO

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    Filippo Turetta interrogato dal gip: si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha pianto

    Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari, Benedetta Vitolo, alla presenza del pubblico ministero Andrea Petroni.Filippo Turetta – Nanopress.itFilippo Turetta deve rispondere, stando all’ordinanza cautelare, di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e di sequestro di persona.Filippo Turetta si è avvalso della facoltà di non rispondereÈ durato appena mezz’ora l’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta, il 22enne di Torreglia accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin e da tre giorni detenuto nel carcere di Montorio, Verona. Turetta è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Benedetta Vitolo alla presenza del pubblico ministero Andrea Petroni.È plausibile che il 22enne non abbia risposto alle domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere, visto che l’interrogatorio è durato appena pochi minuti. Al momento non è chiaro se il 22enne abbia reso delle dichiarazioni spontanee, ma – stando a quanto riferisce l’Ansa – ha pianto al cospetto del gip.Quello di Giulia Cecchettin è “un omicidio “aggravato dallo stalking. Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante nei confronti della fidanzata. Infatti il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono fame di possesso verso la nostra Giulia” sono le parole di Nicodemo Gentile, legale di fiducia di Elena Cecchettin.La strategia difensivaIntanto la difesa di Filippo Turetta ha dichiarato nelle scorse ore di non voler chiedere misure cautelari meno afflittive né il riesame, né una richiesta di arresti domiciliari. Nel frattempo il 22enne è sempre tenuto d’occhio, visto che ha manifestato intenti suicidi. Turetta ha chiesto di poter continuare a studiare in carcere e un incontro con i genitori, che è plausibile gli venga concesso nei prossimi giorni. LEGGI TUTTO