Profitti triplicati e margini in decisa crescita per BF nella prima metà dell’anno. L’utile netto della società guidata da Federico Vecchioni (in foto) è balzato a 15 milioni di euro nel primo semestre dell’anno rispetto ai 5 milioni dell’analogo periodo del 2023. Il valore della produzione si è attestato a 765 milioni, in aumento del 6,5% dai 718 milioni del primo semestre 2023. Una crescita imputanbile all’incremento dei volumi e alla variazione del perimetro di consolidamento, a cui si sommano i proventi derivanti dalla cessione di FieldEd, società costituita con lo scopo di concentrare in una entità separata le attività di BF Educational.
In crescita a doppia cifra gli indicatori reddituali con il margine operativo lordo (ebitda) progredito del 30% a 53 milioni, mentre l’ebit è passato da 16 a 28 milioni (+75%). Alla fine del semestre l’indebitamento finanziario netto dell’ex Bonifiche Ferraresi risulta di 141 milioni (a fine 2023 era di 8 milioni e comprendeva gli effetti dell’aumento di capitale sociale realizzato nel 2023) ed è imputabile agli investimenti realizzati nel corso del semestre.
Lo spaccato dell’andamento del semestre evidenzia una crescita del valore della produzione (+5%) e della marginalità del settore agro-industriale, che comprende le divisioni agricola e industriale. Anche il settore confezionato ha evidenziato una crescita in termini di volumi e fatturato in tutte le categorie in portafoglio, con l’ebitda del settore cresciuto complessivamente del 5,7%. Il settore sementiero ha invece registrato un incremento del valore della produzione (+15%) ed un decremento della marginalità.
L’avvio delle attività nel settore internazionale, che comprende BFI e le sue controllate, ha fatto rilevare un valore della produzione di 5 milioni e un ebitda
pari a 3,6 milioni. L’amministratore delegato Vecchioni lo scorso luglio ha spiegato come il piano internazionale del gruppo si incentrerà su quattro macroaree geografiche: Africa, Eurasia, America Latina e Medio Oriente.