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Un ex carabiniere ha rivelato che Emanuela Orlandi è stata sepolta sotto Castel Sant’Angelo



Continua ad arricchirsi di nuovi elementi il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa in Vaticano nel 1983, quando aveva 15 anni.

Non è mai stata ritrovata e fra diverse polemiche che hanno coinvolto più o meno tutte le personalità politico-religiose che negli anni hanno attraversato la città, ora spuntano nuovi elementi. Infatti un ex carabinieri ha rivelato che il corpo della giovane sarebbe sepolto a Castel Sant’Angelo, in una stanza di 20 metri quadrati.

Nuove rivelazioni su Emanuela Orlandi

Continua a battersi Pietro Orlandi, il fratello maggiore di Emanuela Orlandi, scomparsa a 15 anni in Vaticano, dove era residente. Era il 1983 e la ragazza stava rincasando dopo le lezioni di musica ma non arriverà mai dai suoi genitori.

Si persero le sue tracce e oggi, a 40 anni di distanza da quel tragico avvenimento, uno dei peggiori della cronaca nera italiana e della Santa Sede, si continua a indagare dopo che le indagini hanno subito nel corso degli anni stop e riprese.

La famiglia chiede che venga fatta chiarezza sulla questione e chiede che chiunque sappia qualcosa parli. A farlo è stato in queste ore un ex carabiniere di nome Antonio Goglia. Secondo le sue rivelazioni fatte in una lettera inviata al sostituto procuratore Stefano Luciani, il pm che lavora sulla nuova inchiesta riaperta pochi mesi fa, la ragazza sarebbe stata sepolta nei sotterranei del Mausoleo di Adriano, ovvero Castel Sant’Angelo.

Il corpo di “Vatican Girl” si troverebbe in una stanza di circa 20 metri quadrati, nascosta da una porta rinforzata. Oltre ai resti della giovane ci dovrebbero essere anche quelli di una ragazza scomparsa nello stesso periodo di Emanuela in circostanze altrettanto misteriose, Mirella Gregori.

La struttura ricade sotto l’autorità del Comune di Roma e quindi per accertare le parole dell’ex militare bisognerebbe chiedere a quest’ultimo il permesso per effettuare un sopralluogo dove indicato. Goglia ha spiegato anche alcune teorie riguardanti il codice 158 che più volte è uscito fuori in questa vicenda dai contorni ancora molto misteriosi.

Si tratta della linea telefonica interna del Vaticano per comunicazioni particolari, in particolare è stata spetto utilizzata per discutere del caso Orlandi. Per l’ex carabinieri questo codice identifica il canone 1058, ovvero quello che impone il celibato ai religiosi, il quale fra l’altro è stato confermato dall’attuale norma canonica stipulata proprio nell’anno della scomparsa della giovane”.

Dunque, secondo queste ipotesi tale numero sarebbe stato utilizzato dai sequestratori della Orlandi per inviare al Vaticano un messaggio ben chiaro: il celibato imposto ai sacerdoti deve essere abolito oppure la Orlandi, e forse anche la Gregori, sarebbero state uccise.

In effetti i loro corpi non sono mai stati ritrovati. Sono forti le parole dette dall’uomo al quotidiano ItaliaOggi, dove ha insistito in particolare sul fatto del codice:

“il numero 1058 del canone i sequestratori lo indicano nel chiedere che il codice telefonico per accere alla segreteria vaticana di stato per le trattative, fosse il 158. senza uno zero, che all’epoca non era previsto  dai numeri telefonici della santa sede”,

Questa nuova pista però fa infuriare colui che è un po’ diventato il simbolo della ricerca di Emanuela, colui che si batte in prima linea, il fratello maggiore Pietro.

Teme in un depistaggio e ha commentato così la testimonianza:

“leggo ipotesi che non hanno un movente reale ma nonostante ciò passano per certe e generano solo confusione. si grida al lupo al lupo e quando veramente uscirà fuori la verità sarà ritenuta un’ennesima balla”.

Gli attimi prima della scomparsa

Amava la musica Emanuela e quel 22 giugno di 40 anni fa era uscita di casa per recarsi alla lezione di flauto e poi di canto. Era in ritardo e chiese al fratello Pietro di accompagnarla ma lui aveva un impegnò, così lei andò da sola e anche molto indispettita tanto da sbattere la porta.

Non immaginava di certo che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto la sorella. Ha partecipato a entrambe le lezioni e poi si è diretta con due amiche a prendere l’autobus. In quel frangente è avvenuto un fatto che forse potrebbe essere la chiave di tutta questa storia ma su cui ancora non si è fatta chiarezza.

Emanuela infatti telefona alla sorella Federica e le racconta che un uomo, presentatosi come dipendente di Avon Cosmetics, le ha chiesto di fare volantinaggio per l’azienda durante una sfilata di moda delle sorelle Fontana che si sarebbe tenuta a breve. Dall’atro capo del telefono la sorella è incerta e le consiglia, prima di prendere decisioni, di parlarne con i genitori, cosa che fanno anche Raffaella e Maria Grazia, con lei in quella fermata del bus.

Entrambe prenderanno il mezzo mentre lei decise di aspettare il prossimo perché era troppo affollato. Un’altra versione vuole che si sia fermata a chiacchierare con l’uomo in questione per dirgli che voleva confrontarsi con i genitori prima di dargli una risposta. Raffaella ha detto inoltre che guardandola dall’interno dell’autobus mentre questo si allontanava, l’ha vista parlare con una ragazza con i capelli ricci che non è mai stata identificata ma si pensa che sia un’altra allieva della scuola di musica.

Fatto sta che da quel momento si perdono le tracce della 15enne ma perché il dettaglio della proposta di lavoro è così importante? La Avon Cosmetics ha risposto alle domande degli inquirenti che non è coinvolta in alcun modo anche perché non c’è nessun membro maschile fra i dipendenti e questo è così da sempre. Solo donne vengono assunte, di qualsiasi ruolo si parli, allora chi era quel misterioso sconosciuto e cosa voleva dalla giovane?

Davvero Emanuela è stata uccisa perché non sono state soddisfatte le richieste sul celibato sacerdotale? Oppure come si è detto in questi anni il fatto sarebbe legato all’attentato di Papa Giovanni Paolo II e quindi allo scambio fra la ragazza e il prigioniero responsabile di quel gesto Mehmet Ali Agca? Ancora, si è parlato di terrorismo, servizi segreti, complotti interni al Vaticano, pedofilia e addirittura collegamenti con la Banda della Magliana. Dov’è la verità? Siamo ancora lontani oppure le parole dell’ex carabiniere potrebbero essere la pista giusta?


Fonte: https://www.nanopress.it/s/cronaca/feed/


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