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Fino al 27 giugno, l’orsa Jj4 è salva e non sarà abbattuta



Una soluzione, quale quella dell’abbattimento dell’orsa che aveva aggredito ed ucciso un giovane di 26 anni, che aveva scatenato non poche polemiche, e non soltanto degli animalisti. Ma ora, qualcosa sembra muoversi ed in modo definitivo.

Almeno fino al prossimo 27 giugno, l’orsa Jj4 è salva. Ecco qual è stata la decisione presa dal Tar.

L’orsa Jj5, per ora, è salva

Il Tar ha deciso: nessun abbattimento per l’orsa Jj4, almeno fino al prossimo 27 giugno. La sezione del tribunale di Trento ha accolto la domanda cautelare proposta dalle diverse associazioni animaliste per la sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’animale che ha ucciso, lo scorso 5 aprile, il runner Andrea Papi.

Una richiesta accolta fino al 27 giugno prossimo, termine ultimo (almeno per il momento) allo stop dell’abbattimento dell’orsa. Termine ultimo fissato per le parti, poiché l’udienza in merito ci sarà soltanto il prossimo 14 dicembre.

C’è gioia fra le associazioni che avevano deciso di presentare tale domanda di stop, ma non del tutto: “Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e Lav depositerà l’approfondimento richiesto del progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese” – a comunicarlo è la Lav, in una nota.

Il successo del ricorso delle associazioni animaliste

Non soltanto l’osa Jj5 ma anche l’orso MJ5, anche lui considerato aggressivo, per ora è al sicuro. A gioire è, non solo come dicevamo, la stessa Lav, ma anche altre associazioni come Enpa e Oipa, che avevano presentato ricorso per evitare l’abbattimento degli animali in questione, proprio insieme alla Lav. La concretezza che, adesso, i due animali possano essere trasferiti altrove diventa sempre più reali, in modo anche da salvarli da qualsiasi altra possibile decisione in merito.

Già lo scorso mese di aprile, a pochi giorni dall’uccisione di Andrea Papi, il Tar aveva sospeso l’intenzione e la possibilità che l’orsa potesse esser abbattuta. L’animale aveva già rischiato l’abbattimento dopo aver ferito gravemente due cacciatori 2 anni fa. Una vicenda che, non terminerà facilmente perché, se da un lato c’è la necessità di salvaguardare e proteggere una fauna animale i cui esemplari sono sempre più pochi, dall’altro lato c’è anche da preservare l’incolumità dei cittadini.

Che fare allora? Certo abbattere l’animale, o gli animali in questo caso, non è la soluzione più congeniale. Il giovane runner Andrea Papi fu aggredito nei boschi del Trentino sopra Caldes lo scorso 5 aprile. Il suo corpo sarebbe stato trascinato per un centinaio di metri nel bosco dall’animale e poi lasciato lì. Cercò anche di fuggire, di mettersi in salvo utilizzando anche il suo bastone, ma contro l’orso non ci fu nulla da fare.

Immediatamente dopo il ritrovamento, in molti si divisero se decidere di abbattere o meno l’animale, una volta che fu individuato, oppure no. Ora il Tar di Trento sospende il suo abbattimento fino al 27 giugno.


Fonte: https://www.nanopress.it/s/cronaca/feed/


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